Virus, Burioni adesso spiega le cifre: "Perché c'è stato il primo calo"

I dati di oggi parlano di una "leggera flessione" di morti e contagi. Roberto Burioni avvisa: "È un segno molto tenue che ci invita ad essere ancora più rigorosi"

Virus, Burioni adesso spiega le cifre: "Perché c'è stato il primo calo"

Il coronavirus è un nemico che non conosce perdono. Sottovalutarlo è stato un errore grave. Dire che tutto sommato si trattava di una semplice influenza e che a rischiare erano solo gli anziani ci ha trascinato in questo incubo senza fine. La super polmonite che da Wuhan è approdata anche in Italia ci ha presentato il conto. Ed è salato. Nella consueta conferenza stampa della Protezione Civile, Angelo Borrelli ha fatto il punto della situazione: 46.638 le persone attualmente affette da coronavirus, 7024 guariti-dimessi e 5476 deceduti per il Sars-Cov-2.

Ma c’è un bagliore di speranza alla fine del tunnel. Contagi e decessi sono in “leggera flessione”. Continuano a crescere sì, ma più lentamente. Solo oggi si sono registrati 3.957 nuovi contagi. Il dato continua a fare paura ma va letto a confronto con quello di ieri (+4.821). Anche le vittime diminuiscono: +651 nelle ultime 24 ore, contro le 793 registrate tra ieri e l’altro ieri. Il raffronto induce a un cauto ottimismo. La ormai famosa curva del contagio sta timidamente decelerando. La sensazione è che le misure per prevenire il contagio e la diffusione della Sars-CoV-2 inizino a dare i loro frutti.

“È un primo segno che i nostri sacrifici non sono inutili”, ha osservato il virologo Roberto Burioni, intervenendo a "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. “È però un segno molto tenue – ci ha tenuto a specificare – che ci autorizza a pensare che i sacrifici sono molto utili ma ci invita anche ad essere ancora più rigorosi, se si molla un attimo sono guai grossi”. Dobbiamo tenere a mente che i risultati delle nostre azioni di oggi si rifletteranno sul futuro. Con conseguenze potenzialmente devastanti. “Noi viviamo in una situazione molto frustrante, vediamo i risultati del nostro comportamento di oggi solo tra 14 giorni. I dati terribili che ci hanno inseguito e terrorizzato la scorsa settimana sono figli di quella settimana dell’8 marzo, così poco avveduta, in cui tutti sono andati a sciare, chi al museo e chi all’aperitivo”, ha concluso il virologo.

“Ci auguriamo che questi numeri in controtendenza possano essere confermati nei prossimi giorni”, è il commento di Borrelli. Anche per il capo della Protezione Civile non dobbiamo lasciarci prendere dall’entusiasmo.

Non ne siamo usciti. “Non bisogna abbassare la guardia, bisogna continuare con le misure adottate e rispettare le indicazioni del provvedimento del governo”, gli fa eco di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica