Coronavirus

Salgono incidenza e Rt. Ma è la pandemia dei non vaccinati

Chi non si vaccina “rischia di contagiarsi 6 volte in più dei vaccinati se ha meno di 39 anni e all’incirca 4 volte in più dai 40 in anni in su”

Salgono incidenza e Rt. Ma è la pandemia dei non vaccinati

A livello nazionale l'incidenza settimanale relativa al Covid-19 è in risalita. Secondo i dati del ministero della Salute, nel periodo compreso tra il 29 ottobre e il 4 novembre, questa ha raggiunto infatti i 53 casi per 100mila abitanti mentre, nella settimana precedente, tra il 22 e il 28 ottobre, i casi erano 46 per 100mila abitanti. Questo è il dato che emerge dal monitoraggio della cabina di regia dell'Istituto superiore della sanità, l’Iss.

Per quanto riguarda l'Rt, nel periodo tra il 13 e il 26 ottobre l'indice medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 - 1,28), anche questo in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica. Si legge inoltre che “è stabile e sopra la soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero”. Il rapporto sottolinea che le stime di Rt siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, perché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati.

In aumento ricoveri e terapie intensive

Nell’ultima settimana di monitoraggio risultano in salita l'occupazione dei posti letto nei reparti ordinari e in quelli di terapie intensive. Come evidenzia l’Iss: "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 4 novembre) vs il 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28/10). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% vs il 4,5% al 28/10".

In salita i casi non legati a catene di trasmissione

In forte aumento il numero di nuovi casi Covid non associati a catene di trasmissione (8.326 contro i 6.264 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in salita (35% contro 33% della scorsa settimana). Risulterebbe invece ancora stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% contro 47%). In leggera diminuzione la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18% contro 20%). Tutte le Regioni e le Province autonome risultano essere al momento classificate a rischio moderato. Inoltre, 15Regioni/Province autonome riportano un'allerta di resilienza.

La situazione è comunque da tenere monitorata. Si legge infatti nel report: "L'incidenza settimanale a livello nazionale è in aumento per la seconda settimana consecutiva e al di sopra della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è in aumento e sopra la soglia epidemica; la trasmissibilità stimata sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sopra la soglia epidemica. Questo andamento va monitorato con estrema attenzione e, se confermato, potrebbe preludere ad una recrudescenza epidemica".

Cosa rischia chi non è vaccinato

Dall’analisi dell’Istituto superiore di Sanità, effettuata calcolando l’incidenza dei nuovi positivi da Covid 19 su 100mila abitanti, si capisce che chi non ha ricevuto il vaccino “rischia di contagiarsi 6 volte in più dei vaccinati se ha meno di 39 anni e all’incirca 4 volte in più dai 40 in anni in su”. Secondo quanto emerso dall’analisi, tra i 12 e i 59 anni non è finito alcun vaccinato in rianimazione e rimangono molto basse le percentuali di ospedalizzati. Nella fascia d’età compresa tra i 60 e i 79 anni emerge che il vaccino continua a proteggere in modo quasi totale dal ricovero in rianimazione. E in area medica, come era emerso in precedenti report, vengono solitamente ricoverati soggetti che soffrono già anche di altre patologie.

Come si legge nel bollettino del periodo compreso tra il 24 settembre e il 24 ottobre scorsi:“Nella fascia d’età tra 12 e 39 anni ci sono stati in un mese 404 nuovi contagiati tra i non vaccinati contro 70 tra i vaccinati; le persone ricoverate in area medica sono state 13 contro lo 0,7; in terapia intensiva lo 0,75 contro zero. Nella fascia d’età tra i 40 e i 59 anni, tra i nuovi contagiati 354 erano no vax mentre 89 erano immunizzati; in area medica il rapporto è stato di 28 contro 1,3: in terapia intensiva 3 contro zero. Nella fascia d’età tra i 60 e i 79 anni: i nuovi contagiati non immunizzati sono stati 300 e quelli vaccinati 77; sono stati ricoverati 65 no vax contro 5 in area medica; 12 contro 0,5 in terapia intensiva. Tra gli over 80 i contagiati non vaccinati sono stati 388, quelli immunizzati 95; in ospedale sono finite 160 contro 21; in terapia intensiva 8 contro 1”.

Su 100mila abitanti l’incidenza dei decessi mostra che “tra i 60 e i 79 anni ci sono state 16 vittime tra i non vaccinati contro 1 di chi ha fatto due dosi, mentre per gli over 80 i morti tra chi non era immunizzato sono stati 93, soltanto 8 tra chi aveva completato il ciclo”.

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