Coronavirus

Nuovo bollettino, arriva la circolare: via i positivi asintomatici dai ricoveri

Dal bollettino quotidiano sui casi Covid dovrebbero essere eliminati i pazienti ricoverati per cause diverse ma positivi al Covid. Il ministero, però, precisa: "Al momento non è stato disposto alcun atto formale"

Covid, svolta nel bollettino: via i positivi asintomatici dai ricoveri

La tanto attesa svolta nel conteggio dei ricoveri Covid è arrivata, o almeno sembra: dando ascolto alla richiesta delle Regioni, il ministero della Salute ha preso in considerazione l'idea di escludere i pazienti ricoverati per cause diverse ma positivi al Covid dall'elenco dei ricoveri e quindi dal relativo calcolo dell'occupazione dei posti letto in area medica.

Il dibattito sul bollettino

Il "giallo", però, sta nella precisazione del dicastero "relativamente alle odierne indiscrezioni di stampa". Il ministero, infatti, afferma "che nessun atto formale è stato disposto al momento da parte del ministero della Salute. Fermo restando quanto riconosciuto ieri dall'Istituto Superiore di Sanità è ovviamente sempre aperta l'interlocuzione con le Regioni". È quanto precisato a proposito del conto ricoveri dei positivi asintomatici Covid.

Cosa succede concetramente, quindi? Seppur conteggiati come casi Covid, non saranno conteggiati tra i ricoveri dell'Area Medica Covid. fermo restando il principio di separazione dei percorsi e di sicurezza dei pazienti. Come abbiamo scritto sul Giornale.it, le Regioni aveveano chiesto un cambio di passo al governo proponendo l'eliminazione dei positivi senza sintomi dal conteggio dei contagi, e una distinzione sui numeri dei ricoverati causa Covid da quelli già ricoverati per altre patologie e risultati poi positivi. Tra le Regioni capofila figurano la Lombardia, che ha richiesto "una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causata dal Covid", perché non tutti i ricoverati positivi sono in ospedale causa virus, e il Veneto di Luca Zaia che una decina di giorni fa aveva proposto al governo di modificare la definizione di caso: "Non è più chiunque passi per strada ma è il sintomatico".

"Nuovo passo verso il buonsenso"

"Da oggi, secondo la nuova circolare del ministero della Salute, i pazienti ricoverati nei nostri ospedali per altre patologie che risultino poi positivi al virus ma asintomatici, saranno contati tra i casi Covid ma non verranno conteggiati nel consueto bollettino con cui i territori vengono classificati in zona gialla, arancione o rossa. Un nuovo passo verso il buonsenso e la semplificazione, come avevano chiesto le Regioni", ha scritto il presidente della Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook.

"Spiegare il numero dei ricoveri"

Tra i virologi il professor Matteo Bassetti è stato tra i primi a voler eliminare il metodo di conteggio dei casi e dei ricoverati di Covid evitando bollettini quotidiani "che mettono l'ansia" e cercando di distinguere realmente il numero di chi è deceduto solo per il virus e chi per altre patologie (pur essendo positivo). "Se il paziente entra in ospedale per tutt'altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid. Sono numeri assolutamente falsati" sostiene il primario di Malattie infettive al San Martino di Genova.

"Dei positivi andrebbe dato il trend settimanale, quindi ciò che dice Bassetti è corretto. Quotidianamente bisogna dare il numero dei ricoveri, spiegandolo", ha dichiarato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto alla trasmissione "L'Italia s'è desta" su Radio Cusano Campus. "Sono per la trasparenza dei dati e ho fame di dati, perchè più dati hai più è facile spiegare le misure che prendi. Il punto è quello che comunichi alla popolazione: oggi devo comunicare i positivi o i ricoveri?", si domanda Sileri, contrario ai dati che "vengono buttati lì così, senza spiegare che la maggior parte dei positivi non ha sintomi" che può creare "scompiglio in quei milioni di italiani che ancora non si sono avvicinati alla vaccinazione per vari motivi.

Dare i dati in forma più fruibile, più semplice e spiegarli meglio sicuramente avvicina alla vaccinazione", conclude.

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