Coronavirus

CR7 e Georgina nei guai per la gita in zona arancione

Cristiano Ronaldo conosce benissimo il giallo e il rosso, per nulla l'arancione.

CR7 e Georgina nei guai per la gita in zona arancione

Cristiano Ronaldo conosce benissimo il giallo e il rosso, per nulla l'arancione. Tra ammonizioni, molte, ed espulsioni, rare, sa come giocarsela ma non aveva previsto che abbandonare il Piemonte per festeggiare in Valle d'Aosta il compleanno della sua Georgina, oltre a essere una scelta romantica tra fiori e baci e gioielli, abbia rappresentato una violazione delle norme Covid-19, le due regioni sono in zona arancione, è severamente vietata qualunque transumanza se non per ragioni di lavoro e di evidente necessità e di salute, l'anniversario non rientra in queste eccezioni, dunque scatterà, dovrà scattare la sanzione. La pratica è sul tavolo dei carabinieri gruppo Aosta, si dovrà accertare su come, quando e perché la violazione si sia realizzata, se ci siano stati complici e altri episodi contro il regolamento. Cristiano Ronaldo e Georgina si sono fatti fotografare e filmare, sorridenti, tra fiocchi di neve, hanno trovato accoglienza in un albergo ovviamente chiuso ma aperto in esclusiva mondiale per la coppia, poi, avendo capito di avere osato troppo, hanno provveduto a far cancellare le immagini da Instagram. Questa è la cronaca ma non c'è nulla di nuovo, il portoghese è recidivo senza diffida, quando l'8 di marzo esplose la pandemia nel nostro campionato, con la sospensione del torneo, il calciatore se la filò in Portogallo anche in quel caso violando le norme severissime previste dal decreto ministeriale. Altri suoi sodali si unirono alla fuga galeotta, da Milano a Firenze e altrove, comportandosi con la stessa spavalderia. Il mondo del calcio da sempre gode di una impunità a tutti i livelli, comportamentali, legali, finanziari, innanzitutto etici. L'alibi di «certe cose restano sul campo» consente di allargare la zona franca, il territorio del libera tutti, la disneyland dei privilegi, dai passaporti falsi agli esami farlocchi, dal doping aggirato alle partite combinate, dai gol con la mano de Dios agli arbitri corrotti. Cristiano Ronaldo è un abitante di questo mondo, qualunque suo atto va sotto indagine e lui per primo, pur essendone consapevole, non riesce a frenare quel diritto di esenzione da qualunque responsabilità che non sia un allenamento o un calcio di punizione o un tiro in porta. La gita a «Curma» fa parte di questo pacchetto di privilegi, così come avviene con le patenti nautiche rilasciate in mare aperto ad alcuni calciatori partenopei, a infrazioni del codice della strada commesse da calciatori interisti con un grado alcolico vicino alla ciucca tradita, alle aggressioni verbali e fisiche, degli stessi ubriachi in ospedale nei confronti dei rappresentanti dell'ordine pubblico, si considerano tutti marchesi del Grillo, io so' io e voi non siete un c e, alla fine, riescono sempre a mettere la palla in calcio d'angolo, so' ragazzi, si usa dire, vanno compresi e perdonati, ci regalano sogni, riempiono giornate malinconiche di lockdown e sofferenze. Praticamente missionari evangelici. Ora Cristiano Ronaldo, che ha già affrontato e superato il Covid-19 con la doverosa quarantena, attende l'esito delle indagini preliminari dei carabinieri di Aosta. Rischia una multa di euro 400, cifra che forse ha smarrito nei suoi conti correnti e quotidiani. È l'ultimo dei problemi, sabato si gioca, la Juventus andrà a Genova, regione Liguria, prossimamente zona gialla.

Si replica.

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