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De Luca ricorre contro lo stop, opposizioni furibonde

RomaAppena sospeso dal premier, causa legge Severino, il neo governatore della Campania Vincenzo De Luca risponde con il ricorso al tribunale di Napoli per far annullare il decreto di Matteo Renzi. E intanto, slitta la convocazione del consiglio regionale fresco d'elezione che così non prende atto della sospensione, tra le proteste delle opposizioni.

Mentre gli altri presidenti delle Regioni cominciano a presentare le nuove giunte, la Campania appare nel caos. Il primo giorno della nuova legislatura non comincia con l'insediamento degli eletti ma con riunioni e conferenze stampa dei gruppi politici: quelli di maggioranza, in testa il Pd, per fare i conti con il termine del 12 luglio, entro il quale il consiglio dovrà insediarsi pena la decadenza e il ritorno alle urne; quelli di minoranza per denunciare lo stallo istituzionale provocato dalla sospensione di De Luca, in seguito alla condanna in primo grado per abuso d'ufficio.

Lui, il governatore in pectore, si trova in una posizione scomoda a dir poco. Renzi non l'ha aiutato come si aspettava, con decreti di modifica delle norme o allungamento dei tempi per fargli scegliere un vice, e ha proceduto secondo la legge lasciandogli l'imbroglio da gestire. E nel suo stesso partito si rinfocolano le critiche per essere andato incontro spavaldamente ad una sospensione annunciata. «Io non mi sarei candidato con la Severino pendente», commenta Antonio Bassolino, che governatore democrat della Campania è stato dal 2000 al 2010. Anche Ncd protesta per il rinvio dell'insediamento del consiglio.

Sul piede di guerra, il M5S manifesta davanti al consiglio regionale, dopo aver consegnato una diffida al presidente provvisorio Rosetta D'Amelio sostenendo che la sconvocazione non è valida. «Bisogna tornare a votare», dice il vicepresidente grillino della Camera Luigi di Maio. Il Pd sta impedendo la formazione del consiglio regionale e la Campania non ha un governo da oltre un mese».

Paolo Russo, coordinatore a Napoli di Fi, annuncia «iniziative di tipo giuridico» contro «Bbc e cioè, bugiardo, baro e condannato, nell'interesse dei campani».

I legali di de Luca sperano che faccia scuola il precedente del sindaco napoletano Luigi De Magistris, rimesso al suo posto dal tribunale, dopo la sospensione.

Auspicano «tempi brevi» per un provvedimento cautelare in attesa della Corte Costituzionale che il 20 ottobre si pronuncerà sulla legittimità della Severino. Ma per Salvatore Di Pardo, legale del centrodestra campano , il ricorso è «inutile»: è contro il provvedimento di Renzi, ma resta il fatto che «se De Luca amministra potrebbe configurarsi un reato».

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