"Denunciamoci tutti". Alemanno lancia la class action pro-Salvini

Gianni Alemanno lancia una class action di autodenuncia pro-Salvini: "Se quello commesso da Matteo Salvini è un reato, allora, denunciamoci tutti"

"Denunciamoci tutti". Alemanno lancia la class action pro-Salvini

Se quello commesso da Matteo Salvini è un reato, allora, “denunciamoci tutti”. È questo lo slogan con cui, oggi, dal quartier generale del Movimento Nazionale per la Sovranità di Gianni Alemanno parte una class action al contrario.

Dopo aver denunciato Luigi Patronaggio, il procuratore capo di Agrigento che indaga su Matteo Salvini, Alemanno denuncia anche sé stesso ed invita gli altri a fare altrettanto. “La proposta – spiega il portavoce del Movimento Marco Cerreto – è quella di autodenunciarsi come corresponsabili morali delle scelte politiche del ministro Salvini”. Il ragionamento è questo: la gestione del “caso Diciotti” è stata la conseguenza della linea politica decisa dagli elettori il 4 marzo. Il recente esito elettorale, riflettono Alemanno e i suoi, “ha premiato l’atteggiamento di netta fermezza e di intransigenza proposto dalla Lega di Matteo Salvini nei confronti dell’immigrazione irregolare”. Per puntellare questa tesi, il Movimento, rievoca il bottino di preferenze (5.698.687 alla Camera e 5.321.537 al Senato) incassate dal Carroccio. Ecco che, allora, sotto la lente d’ingrandimento della magistratura dovrebbe finire anche chi ha “materialmente sostenuto Salvini nelle sue politiche di ferma chiusura all’accesso indiscriminato di stranieri sul suolo italiano”. Insomma, la chiamata alle armi si rivolge a tutti quelli che, nei panni del ministro degli Interni, avrebbero fatto altrettanto.

E per chi volesse unirsi all’iniziativa di autodenuncia collettiva di “correità” con il vicepremier è possibile scaricare il modello dalla pagina Facebook “Denunciamoci tutti #iostoconSalvini”. Il primo ad averlo già fatto è stato proprio Gianni Alemanno.

“Non bisogna abbassare la guardia”, spiega il leader del Movimento, perché “fermare o indebolire” l’azione di Salvini comporta un serio rischio: “I flussi migratori clandestini verso le nostre coste, oggi calati dell’80 per cento, potrebbero tornare di nuovo impetuosi”.

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