Cronache

Detenuto picchia 5 agenti con sbarra di ferro

Un detenuto del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto ha malmenato cinque agenti della penitenziaria. Il sindacato di polizia denuncia lo stato di emergenza del personale

Detenuto picchia 5 agenti con sbarra di ferro

Picchia e ferisce 5 agenti con una sbarra di ferro. Così, brandendo un'arma di fortuna, un detenuto nelle carceri di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, ha assaltato con ferocia i poliziotti della penitenziaria.

Ha dato in escandescenze senza un apparente motivo generando il caos totale all'interno della Casa Circondariale Vittorio Madia, nella piccola cittadina in provincia di Messina. L'uomo, un pregiudicato di cui non sono state diffuse le generalità, ha letteralmente sbottato assaltando gli agenti con ferocia estrema. L'aggressione è avvenuta nell'ottavo reparto psichiatrico del carcere, nella giornata di oggi. Stando a quanto riferiscono le agenzie, il detenuto avrebbe divelto la porta del bagno della propria cella salvo poi staccarne un'asse in ferro dalla struttura e avventarsi contro gli operatori della penitenziaria malmenandoli alla cieca. Ben 5 operatori sarebbero stati malmenati e feriti, tanto da rendersi necessario il trasporto in Pronto Soccorso per le cure mediche.

"Siamo poliziotti, non carne da macello per galeotti - scrive il sindacato di polzia penitenziaria FS-CO.S.P. -in questo carcere si ripetono e si susseguono atti di intolleranza, oltraggio e violenza fisica contro agenti della Polizia Penitenziaria". "In Sicilia - continua il segretario del sindacato Domenico Mastrulli - servirebbe un ulteriore 35% di personale rispetto alle attuali unità. Servirebbe una maggiore presenza di Dirigenti penitenziari, funzionari del Corpo, per sopperire alle lacunose attese di chi opera ai confini di realtà penitenziarie sull'Isola poco seguite dal Centro Dipartimentale".

Non è la prima volta che nella Casa Cirondariale Vittorio Madia si registrano aggressioni a poliziotti. Anzi, il numero delle violenze esplicitate negli ultimi mesi è in constante e netto crescendo. L'ultimo episodio, quello più recente, risale alle scorso 18 novembre in cui 2 detenuti avevano pestato un agente ferendelo in malo modo. Un altro gravissimo episodio si è verificato lo scorso 13 giugno quando un pregiudicato straniero aveva tentato di soffocare un assistente capo della penitenziaria stringendogli il collo tra le mani.

Appena qualche giorno fa, in data 4 ottobre per l'esattezza, l'onorevole Ella Bucalo (Fratelli d'Italia) ha presentato una interrogazione ai Ministri della Giustizia e della Salute, nella quale si chiede, in un quadro riorganizzativo nazionale, adottare le iniziative per provvedere alla chiusura dell’Atsm e alla conversione in reparto ordinario. Nato nel 1925 come manicomio criminale, infatti, il Vittorio Madia, durante gli anni è stato più volte trasformato, fino a diventare anche casa di lavoro aperta e sezione articolazione per la tutela della salute mentale (Atsm), maschile e femminile. Proprio in questo reparto "psichiatrico", esistono le criticità più rilevanti poiché l’organizzazione sanitaria è altamente insufficiente.

All'interno della struttura notevole sarebbe anche il numero di tentativi di suicidio, le aggressioni tra detenuti, gli atti di autolesionismo e le violenze nei confronti degli agenti presenti.

L’ultimo, ma anche più grave episodio si è verificato il 16 settembre con il suicidio di un detenuto ventenne, che si trovava da qualche settimana in osservazione proprio nella citata VIII^ sezione Atsm.

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