Cronache

Diciotti, la sinistra all'attacco. Un gommone tenta l'abbordaggio

Una barca della "Rete antirazzista" tenta di avvicinarsi alla Diciotti cantando Bella Ciao. Lo slogan: "Salvini assassino"

Diciotti, la sinistra all'attacco. Un gommone tenta l'abbordaggio

Ci mancava solo il tentativo di abbordaggio alla Diciotti. Dopo la protesta degli arancini, dopo la sfilata di parlamentari e eletti della sinistra, ora un gruppo di contestatori della Rete antirazzista catanese ha pure tentato di avvicinarsi alla nave. Con un gommone. La barca a motore è stata fermata dalla Guardia costiera e scortata dalla polizia fino al molo di Catania. Sintomo che la situazione attorno all’imbarcazione della Guardia Costiera italiana si sta facendo sempre più scottante. I no border antirazzisti sono sono avventurati in questo atto dimostrativo cantando Bella Ciao mentre dal molo urlavano slogan del tipo "Minniti, Di Maio, Matteo Salvini siete solo degli assassini...".

Matteo Salvini oggi ha ribadito la sua posizione: non intende fare passi indietro, almeno fino a che l’Europa non batterà un colpo. La Commissione ha convocato per domani una riunione degli sherpa per discutere una possibile soluzione. E dunque fino a quel momento i migranti rimasti a bordo (ieri sono stati fatti sbarcare i bambini) non scenderanno dalla nave.

Il fatto è che, come denunciato già nei giorni scorsi da Salvini, spesso alle belle parole dell’Ue non seguono i fatti. Dei migranti sbarcati a Pozzallo a luglio e che, in teoria, le capitali europee avevano promesso di accogliere, solo una minima parte (quelli destinati in Francia) sono stati effettivamente redistribuiti. Il resto, nisba.

Intanto dalla sinistra continua l’attacco senza sosta. "Salvini è il primo ministro dell'insicurezza nazionale", scrive inviperito Luigi De Magistris. Mentre Riccardo Fava, presidente della Commissione Antimafia siciliana, il primo politico a salire sulla nave, chiede al ministro di andare a Catania "non da spettatore o da leader di partito" per vedere davvero cosa succede. "È troppo comodo autodenunciarsi - dice - Deve venire qui Salvini a dire 'sparate al petto'. Altrimenti sono bravi tutti, abbiamo anche avuto chi lo diceva indossando il giubbotto antiproiettile perchè fa tanto titolo".

A questo gioco della sinistra a "imbarcarsi" sulla Diciotti hanno partecipato anche Davide Faraone (Pd) e il collega Carmelo Miceli. "I migranti sulla Diciotti vivono in condizioni pietose - dice il senatore piddino - su un ponte, a temperature incredibili. Ciò fa vergognare il nostro Paese". Faraone, come altri, azzarda pure una sentenza senza processo: "La procura sta facendo il suo lavoro - spiega - ma mi pare del tutto evidente che quanto stia accadendo sia a tutti gli effetti un sequestro di persona ai danni sia dei migranti sia dei membri italiani dell'equipaggio".

Come se non bastasse, alla pletora di indignati si iscrivono pure Anpi, Arci, Articolo 21, Cgil, Legambiente e Libera, che in una nota comune denunciato la (presunta) "palese violazione del codice penale oltre che della Carta costituzionale". Intanto l'avvocata bolognese per i diritti Lgbt, Cathy La Torre e i colleghi Michele Giarratano e Fabio Nacchio hanno presentato un esposto in procura sulla vicenda della Dicotti e i "diktat di Salvini". Gli attivisti hanno condiviso anche il testo dell'esposto invitando gli utenti a scaricarlo, sottoscriverlo e inviarlo alla procura di Catania. Un modo per opporti a "un ministro che come un Duce impone le sue scelte al di sopra di ogni norma, regola, convenzione, umanità".

In fondo non è il primo (e non sarà l'ultimo) attacco che il ministro riceverà sulla questione Diciotti. Ieri Saviano si era speso in un duro scontro col leghista parlando di "sequestro di persona". E anche Magistratura democratica, Possibile e il Pd sono partiti all’attacco.

L’importante è che non decidano pure loro di abbordare la Diciotti con un gommone.

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