La signora avrebbe dovuto fare la macellaia, o la coach di wrestling, o la personal shopper di Paris Hilton, o la funzionaria del recupero crediti di qualche società particolarmente aggressiva. Insomma, avrebbe dovuto scegliere qualunque altra attività. Tranne la maestra d'asilo nido. I bambini scalciano, rispondono o, peggio, non rispondono, sono pigri, eccessivamente attivi, maleducati, irrispettosi, ignoranti, aggressivi, delle volte insopportabili. Ti mettono alla prova sempre, ti segano i nervi, ti umiliano perfino. Perché sono incontrollabili, come certi cuccioli di cani, peraltro: alcuni ti mordono persino la mano e di solito sono i più intelligenti. Ma quelli di cui parliamo sono bambini. E certo questo non li giustifica da tutto, ma li protegge da ogni cosa. O dovrebbe, quantomeno, perché l'infanzia va rispettata. Da ogni insidia, possibilmente. «Senza se e senza ma». Va protetta dai genitori che si odiano, dalle maestre isteriche, dall'asfalto, da Spongebob (che è il cartone animato su quell'orrenda spugna senza nerbo che assorbe la personalità di tutti), dalla Play Station, dai fucili Nerf con le pallottole di gommapiuma e la punta rinforzata in plastica rigida, dalle Tartarughe Ninja e dal loro capo pantegana, dai bulli...
I bambini sono il bene più antico che abbiamo. E menarli, spaventarli, insultarli, piegarli per cercare di raddrizzarli è semplicemente un crimine contro l'umanità. In ogni caso. Menare un bimbo in ragione delle nostre ragioni, è come avere la prepotenza di esportare certe democrazie in nome della libertà: ma chi l'ha detto che noi siamo i migliori? Chi l'ha detto che noi abbiamo qualcosa da insegnare? Chi l'ha detto che abbiamo ragione noi, con qualche modello da imporre? Chi l'ha detto che siamo autorizzati a usare la forza? Chi l'ha detto che, anche da adulti, nessuno vorrebbe prendere a sberle noi?Una maestra che mena un bambino è inaccettabile. Come è inaccettabile un genitore che mena un bambino (e le statistiche di solo circa una settimana fa dicono che l'80% di mamme e papà arriva alle mani per cercare di farsi ascoltare e rispettare dai figli). Ma perché, poi, li si fanno, oggi, i figli? Le donne hanno perso confidenza con il loro ruolo tanto da essere «donne che odiano i bambini»? Il lavoro, lo stipendio, un marito che non è più un marito e quindi non è più nulla e comunque non fa la differenza, e non fa famiglia e non aiuta. Non fa la differenza. E allora donne sole che sono necessariamente meno donne. L'aperitivo, i tacchi, i colleghi, le trasferte. E molta meno pazienza. Le donne senza uomini che non sanno più fare le femmine. E quindi, inevitabilmente, nemmeno le mamme. Che perdono l'accudimento, la pazienza, il sacrificio. E invece dentro al ventre gonfio inizia una vita. E quello è, appunto, solo un inizio. Poi c'è qualcuno che è altro da te. E che non va «spaventato alla vita».
La maestra di Pisa è una donna, presumibilmente anche madre, ma pare non abbia trovato argomento migliore delle botte per «entrare in contatto col suo alunno recalcitrante». Sbagliato, disgustoso, inammissibile e contro natura. Una femmina che picchia un bambino... Pensate a voi che, ogni mattina, svegliate il vostro piccino, lo baciate, lo lavate, gli preparate il latte, gli chiedete se ha paura, se si sente stanco, se è a posto con i compiti e col coraggio, e alla fine lo vestite, coprendolo quanto basta, che è sempre più del necessario ma sempre meno del vostro percepito. E poi, con un gesto di fede totale (peraltro completamente innaturale), lo affidate alle cure, alle attenzioni e all'affetto di un'altra persona. A un'altra donna che non siete voi. A un'altra donna che «badi» a lui come fareste voi se poteste tenerlo al caldo di un abbraccio ben assestato.
E invece questa, la donna prescelta, l'insospettabile aguzzina, la nemica, lo picchia, lo insulta, lo maltratta. Tradendo lui, ancora prima che voi. Voi che non alzereste mai una mano, eppure, giustamente, vi sentite in colpa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.