Dosi a quota 80 milioni. Pronto il piano richiami: si comincia a fine mese

I primi a ricevere la terza fiale sono i fragili. L'Oms: "Per ora niente iniezioni ai sani"

Dosi a quota 80 milioni. Pronto il piano richiami: si comincia a fine mese

Un anno fa sembrava impossibile. Ma siamo arrivati a quota 80 milioni di dosi di vaccino iniettate. Significa che gli italiani immunizzati sono più di 40 milioni se si conta che 1,3 milioni di persone hanno ancora in circolo gli anticorpi per aver contratto e superato l'infezione nei mesi scorsi. Significa anche che, nel bel mezzo della quarta ondata (cioè della pandemia dei no vax), il 72% della popolazione over 12 anni è protetta e ha dimostrato di tenere non solo alla propria pelle ma anche a quella degli altri. Un atto di responsabilità rincuorante, soprattutto nei giorni in cui le cronache sono piene di notizie di non vaccinati pentiti e finiti in terapia intensiva o decessi che si sarebbero potuti evitare. C'è un altro dato che rassicura. Se negli hub vaccinali tutto dovesse procedere come nella scorsa settimana, allora sarebbe realistico pensare di poter raggiungere l'immunità di gregge, con l'80% delle persone vaccinate, entro la fine di settembre, come da previsioni de Governo. Anche prima. «In Italia abbiamo raggiunto e di poco superato l'80% delle somministrazioni di prima dose. Per fine settembre raggiungeremo l'80% di platea interamente vaccinata» annuncia, a un passo dal traguardo, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo. I presupposti per cominciare in modo ordinato la somministrazione della terza dose, senza accavallamenti eccessivi con i vaccinandi del «secondo giro», ci sono. Le Regioni sono pronte. «Se le autorità preposte danno l'ok noi ci siamo» sintetizza il presidente della Conferenza delle regioni Massimiliano Fedriga. «Mi auguro - aggiunge il governatore - che la decisione possa essere presa il prima possibile perchè, se sarà ritenuta utile, prima si parte meglio è». Il Governo ha già fissato il cronoprogramma. Dopo gli immuno-compromessi, che saranno vaccinati a fine settembre, toccherà agli over 80, con precedenza agli ospiti delle Rsa, da vaccinare a dicembre.

Mentre per quanto riguarda il personale sanitario, una piccola parte comincerà a ricevere il booster già da gennaio, in concomitanza con la scadenza del green pass, e gli altri a febbraio. Non ci saranno quindi zone d'ombra tra la scadenza dell'obbligo di certificazione e il terzo giro, nè i primi vaccinati fragili dello scorso anno resteranno scoperti dal vaccino. Perchè il piano scatti manca solo il via libera della commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco ma sembra questione di ore. E gli esperti sono d'accordo con il timing scelto dal governo per la campagna vaccinale bis. Tuttavia al momento la terza dose resta confinata agli anziani e ha chi ha problemi di salute. A chiarire il concetto è la stessa Organizzazione mondiale della sanità. «Chiederò un'estensione della moratoria terza dose almeno fino alla fine del 2021 per permettere ad ogni Paese di vaccinare almeno il 40% della sua popolazione» specifica Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms. «La terza dose può essere necessaria per le fasce delle popolazioni più a rischio, come gli immunodepressi, dove viene registrato un calo dell'immunizzazione offerta dalle dosi iniziali.

Ma, per ora, non vogliamo vedere un uso diffuso di richiami per persone sane che hanno completato il loro ciclo vaccinale». In questo modo le dosi potranno essere più facilmente distribuite nei paesi più poveri e non ci saranno problemi di disponibilità.

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