
Certo che è vergognoso come nei libri di Storia, nel 2025, si legga ancora di fascismo e nazismo.
Ci è venuto in mente ieri quando abbiamo saputo che a Orsogna, terra d'Abruzzi, il gruppo consiliare di opposizione quelli che siedono sempre dalla parte sbagliata della Storia, i pacifisti arrabbiati che sono i nemici più agguerriti della pace - ha presentato una mozione contro il locale Museo della Guerra che espone cimeli legati alle battaglie che interessarono la linea Gustav, tra il 1943, quando Orsogna fu teatro di eccidi nazifascisti, e il '44, quando subì i bombardamenti alleati. In particolare l'opposizione ha dichiarato guerra scusate il bon mot all'esposizione di una bandiera nazista. «Quella svastica deve essere rimossa: la sua presenza è un'offesa alla memoria del paese», dicono. Ah. Gli stessi consiglieri gente che vede il fascismo dappertutto tranne dove c'è davvero vogliono anche cambiare il nome da Museo della Guerra a Museo della Pace. Ormai voler cambiare i generi e l'identità è un'ossessione.
Domanda. Ma qual è il senso di un museo della guerra se ci togli la guerra? E che bandiere dovrebbe esporre un museo della guerra? Quelle arcobaleno? O della Ue?
Le cose non cambiano solo cambiando le parole che le
definiscono, così come la Storia non diventa migliore cancellandola. Negare che i mostri esistano li rende solo più forti.E infatti, se mai tornerà il nazismo sarà il giorno in cui non saremo più capaci di riconoscerne i simboli.