Ciro Grillo a processo per stupro di gruppo: "Io innocente"

Il figlio dell'ex comico per la prima volta in aula nel tribunale di Tempio Pausania dove è sotto accusa con altri tre amici: "Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno"

Ciro Grillo entra nel tribunale di Tempio Pausania con l'avvocato Andrea Vernazza
Ciro Grillo entra nel tribunale di Tempio Pausania con l'avvocato Andrea Vernazza
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Notizia in aggiornamento

"Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci". Lo ha detto Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, che oggi ha parlato per la prima volta in aula nel processo che lo vede imputato per stupro di gruppo davanti al Tribunale di Tempio Pausania (Sardegna). Il giovane è alla sbarra, assieme ad altri tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, per una presunta violenza sessuale ai danni di una studentessa italo-norvegese, Silvia (nome di fantasia), avvenuta nell'estate del 2019. Quest'oggi il procuratore Gregorio Capasso avanzerà le richieste di condanna nei confronti dei quattro imputati. Domani, martedì 1 luglio, sarà la volta delle parti civili, poi la parola passerà alle difese.

Ciro Grillo: "Innocente"

Il giovane è arrivato a Tempio Pausania accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Enrico Grillo ed Andrea Vernazza. Prima della requisitoria del pm Gregorio Capasso, il 24enne ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo la sua innocenza. In aula sono presenti altri due imputati, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Nel corso del processo, iniziato a novembre del 2021, l'unico imputato ad aver reso dichiarazioni spontanee è stato Francesco Corsiglia, che peraltro risponde del solo reato di stupro. Incalzato dalle domande del pubblico ministero, il ragazzo aveva ricostruito la dinamica di quella notte, sostenendo di aver ricevuto alcune avances da Silvia quando erano all'interno del van, ancora prima di raggiungere l'abitazione di Grillo jr.

L'accusa

L'episodio contestato ai quattro imputati si sarebbe consumato nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l'amica Roberta avevano conosciuto Grillo jr e i tre amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, durante la quale erano stati consumati alcuni drink, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe.

Qui, secondo la ricostruzione dell'accusa, i giovani avrebbero abusato dell'allora 19enne, approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psicologica dovute all'assunzione di bevande alcoliche. I quattro imputati respingono ogni tipo di addebito, parlando di rapporti consenzienti.

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