
"Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci". Lo ha detto Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, che oggi ha parlato per la prima volta in aula nel processo che lo vede imputato per stupro di gruppo davanti al Tribunale di Tempio Pausania (Sardegna). Il giovane è alla sbarra, assieme ad altri tre amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, per una presunta violenza sessuale ai danni di una studentessa italo-norvegese, Silvia (nome di fantasia), avvenuta nell'estate del 2019. Domani mattina il procuratore Gregorio Capasso avanzerà le richieste di condanna nei confronti dei quattro imputati, poi parleranno gli avvocati di parte civile.
La requisitoria del pm: "Una valanga di approcci sessuali"
La requisitoria è durata quasi 7 ore. Nella sua ricostruzione, il pm si è soffermato sulle condizioni di inferiorità psichica e fisica in cui avrebbe versato la studentessa la notte del presunto stupro. "Che la ragazza e i ragazzi fosse brilli lo ammettono loro stessi. - ha sottolineato il procuratore di Tempio Pausania - La giovane aveva consumato molto alcol durante tutta la serata per locali e poi nella casa in uso a Ciro Grillo dove ha bevuto un beverone preparato dai quattro contenente vodka e lemon soda. Era a digiuno tutto il giorno e anche la sera. A questo si aggiunge la stanchezza per la giornata e nottata trascorsa". Dopodiché Capasso ha ricostruito la sequenza temporale dei rapporti intimi tra Silvia e gli imputati, smentendo quanto sostenuto dalle difese. Inoltre ha aggiunto che ci sarebbero stati "una valanga di approcci sessuali", definendo la versione fornita dai quattro amici genovesi "incompatibile con la logica, con le testimonianze raccolte e con il materiale acquisito durante le indagini".
Ciro Grillo in lacrime
Il giovane è arrivato a Tempio Pausania accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Enrico Grillo ed Andrea Vernazza. Prima della requisitoria del pm Gregorio Capasso, il 24enne ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ribadendo la sua innocenza. Nel corso della requisitoria ha scosso più volte la testa, fino ad arrivare a tenersi il capo tra le mani e piangere. In aula erano presenti anche Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Nel corso del processo, iniziato a novembre del 2021, l'unico imputato ad aver reso dichiarazioni spontanee è stato Francesco Corsiglia, che peraltro risponde del solo reato di stupro. Incalzato dalle domande del pubblico ministero, il ragazzo aveva ricostruito la dinamica di quella notte, sostenendo di aver ricevuto alcune avances da Silvia quando erano all'interno del van, ancora prima di raggiungere l'abitazione di Grillo jr.
L'accusa
L'episodio contestato ai quattro imputati si sarebbe consumato nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l'amica Roberta avevano conosciuto Grillo jr e i tre amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, durante la quale erano stati consumati alcuni drink, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe.
Qui, secondo la ricostruzione dell'accusa, i giovani avrebbero abusato dell'allora 19enne, approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psicologica dovute all'assunzione di bevande alcoliche. I quattro imputati respingono ogni tipo di addebito, parlando di rapporti consenzienti.