Eroina potenziata e oppioidi sintetici. Sono i due big killer, i principali responsabili delle morti per overdose fra gli stupefacenti oltre alla cocaina. Dopo un ventennio di relativa calma lungo il quale i decessi per assunzione di droghe erano in costante diminuzione dal 2017 le vittime sono di nuovo in aumento e quasi sempre per un micidiale mix: la pasticca si manda giù con un superalcolico. Tra il 2015 e il 2017 si contano 350 morti. Ma le rilevazioni sono sempre sottostimate.
Nel giugno scorso l'Osservatorio europeo sulle droghe e la tossicodipendenza ha lanciato l'allarme sulla diffusione di molte e pericolose sostanze sintetiche: oltre 730 quelle in circolazione e in continuo aumento, sempre diversificate in modo da sfuggire a qualsiasi controllo, considerate dagli esperti «una seria minaccia per la salute pubblica».
Nel mirino in particolare il Fentanyl, oppioide sintetico che si sta rapidamente diffondendo a partire dal nord-est dopo aver mietuto molte vittime oltre oceano. Si tratta di un oppioide sintetico utilizzato come antidolorifico, molto più potente della morfina ed altamente redditizio perché un chilo di Fentanyl prodotto clandestinamente nei laboratori cinesi vale circa 5 milioni di euro che si moltiplicano quando viene «tagliato». I livelli di mortalità più alti si riscontrano a partire dai 25 anni per raggiungere i picchi massimi nella fascia superiore ai 40 anni. Dal primo gennaio del 2017 ad oggi in base ai dati raccolti dalla Società Italiana per le Tossicodipendenze sono 200 i morti per overdose con un età media di 39 anni. Tra questi però 44 avevano meno di 25 anni. Dal 1º gennaio del 2017 i giovanissimi under 25 morti per overdose sono 142.
Il rapporto dell'Espad (progetto di studio sul consumo di alcol e droghe tra i giovanissimi) elaborato dal Cnr, rileva che l'1 per cento degli studenti ammette di aver fatto uso di eroina almeno una volta nella vita, circa 28mila giovani. Tra gli studenti che hanno fatto uso di eroina il 79 per cento ha utilizzato anche altre sostanze stupefacenti, nella stragrande maggioranza la cannabis, l'81 per cento la cocaina, il 66 per cento allucinogeni.
Aumenta anche il consumo di alcol tra i giovanissimi.
L'età del primo bicchiere è scesa a 11 anni. Il 15 per cento della popolazione tra i 18 ed i 24 anni ha ammesso di praticare il binge drinking, ovvero la pratica dello «sballo», uno «shottino» dietro l'altro spesso anche a digiuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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