Cronache

In due massacrano un romeno. "Lo abbiamo fatto per noia"

L’aggressione era avvenuta a Sezze, comune in provincia di Latina, lo scorso 30 marzo. Il romeno ha riportato una grave emorragia cerebrale

In due massacrano un romeno. "Lo abbiamo fatto per noia"

La provocazione, le botte e la corsa in ospedale per salvare la vita di un uomo, un romeno di 44 anni, la cui unica "colpa" era stata quella di trovarsi al posto sbagliato nel momento meno opportuno. Lo straniero era finito nel mirino di alcuni balordi che, forse per noia o chissà per quale altro assurdo motivo, hanno picchiato lo straniero riducendolo in fin di vita. Gli autori dell’aggressione, dopo aver portato a termine la violenza, erano riusciti a dileguarsi ma i loro piani sono saltati a causa dell’intervento della polizia che dopo un complesso lavoro investigativo è riuscita ad individuare e ad arrestare i presunti responsabili della folle e sconvolgete azione.

L'episodio, avvenuto nel centro di Sezze, risale al 30 marzo scorso ma soltanto ieri mattina gli agenti hanno raggiunto i due aggressori, un diciassettenne di Priverno e un ventenne del posto, con un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice con l'accusa di tentato omicidio.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine l’immigrato è stato provocato dai due giovanissimi. Lui, però, nonostante la poca lucidità dovuta all’assunzione di alcol non solo non ha reagito ma ha tentato di sottrarsi all’accerchiamento andando via. Ma i due ragazzi hanno insistito tanto che alla fine si sono scagliati contro il romeno colpendolo prima con uno schiaffo e poi con un pugno così forte da farlo cadere a terra. Il dramma era compiuto. L’uomo sbatte violentemente la testa sull'asfalto e perde conoscenza. Gli aggressori, intanto, si danno alla fuga.

Un passante nota la persona a terra ed allerta il 118. Poi la corsa in ospedale per salvare la vita dell’uomo che aveva riportato ferite gravissime. Al pronto soccorso del Goretti il 44enne è arrivato con una grave emorragia cerebrale. Sottoposto a un delicato intervento chirurgico, il romeno è rimasto in coma alcuni giorni ed è ancora ricoverato in ospedale con una prognosi di 180 giorni.

I medici hanno subito scartato l’ipotesi che l’uomo si fosse ferito a causa di una caduta. E così, senza perdere tempo, hanno subito allertato la Questura di Latina segnalando la situazione. Sul caso si sono messi al lavoro gli uomini della Squadra mobile, guidati dal vice questore Giuseppe Pontecorvo. Ma per gli investigatori non è stato per nulla semplice trovare indizi utili in quanto hanno riscontrato enormi difficoltà nel far parlare le persone che nel momento della violenza, sonsumatasi di pomeriggio, si trovavano in strada. "Subito ci siamo trovati di fronte a una serie di silenzi, un clima di omertà che ha reso particolarmente complessa l'attività di indagine, abbiamo ascoltato i testimoni porta a porta, cercando qualcuno che ci raccontasse la vera dinamica dei fatti. L'episodio è avvenuto tra le 14 e le 15 nel pieno centro di Sezze, eppure nessuno voleva dirci quanto accaduto", ha raccontato Pontecorvo.

Circa 50 le persone ascoltate dagli investigatori che, però, non hanno fornito elementi utili per l’individuazione degli aggressori. La polizia ha cercato indizi anche su Facebook, in particolare tra i gruppi locali. E proprio in uno di questi gli agenti hanno rintracciato un elemento interessante per le indagini: qualcuno, infatti, aveva scritto che il romeno era stato colpito da due ragazzi. Gli investigatori hanno ascoltato l'autore del commento e anche altre persone intervenute sul gruppo ma tutti i soggetti non hanno voluto dire di più. La svolta è arrivata grazie ad un minorenne che ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine. Il giovanissimo ha raccontato nei dettagli l'aggressione alla quale aveva assistito e che aveva in parte filmato con il telefonino.

E così la polizia è riuscita ad identificare gli aggressori, anche grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di incastrare i responsabili. Da queste è emerso che i due, ormai alle strette, stavano mettendo a punto una strategia con un avvocato. I fermati sono un 17enne di Priverno, condotto in un istituto Penale Minorile, e un ventenne di Sezze, Matteo Pozone, ora in carcere.

Secondo la ricostruzione, il minorenne ha colpito la vittima con uno schiaffo al volto e il maggiorenne, che pratica la boxe a livello amatoriale, gli ha sferrato un violento pugno al mento che lo ha fatto cadere sull'asfalto. Smentita, così, la voce iniziale relativa ad un presunto malore accusato dal rumeno. Il pm Giorgia Orlando descrive la personalità di Pozone come "prepotente, aggressiva e priva di qualsiasi controllo delle pulsioni violente e di freni inibitori".

Ai microfoni dell’Agi, gli investigatori hanno sottolineato che "verosimilmente, il tutto è successo per la mera voglia di sfogarsi, approfittando del fatto che lo straniero si presentasse poco reattivo e in stato confusionale, perché in evidente stato di ebrezza alcolica".

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