Insulti, minacce, ma questa volta anche calci e pugni: ecco cosa subiscono due agenti di Polizia nel cuore di Agrigento nella tarda serata dello scorso giovedì, soltanto per aver chiesto alcuni documenti di identificazione a due sospetti già in passato segnalati alle forze dell’ordine.
Si tratta di un altro episodio che vede protagonisti alcuni ragazzi provenienti dal Gambia nella città dei templi. Tutto accade non a caso in via Empedocle, arteria che circonda il centro storico di Agrigento e che taglia il quartiere di Ravanusella, lo stesso descritto nel reportage de IlGiornale.it nello scorso mese di marzo.
In quel caso si parla della denuncia della locale comunità senegalese proprio contro i migranti provenienti dal Gambia: “Hanno trasformato la zona di Ravanusella in una centrale dello spaccio – afferma il rappresentante dei senegalesi che vivono ad Agrigento in quell’occasione – Noi in questo quartiere viviamo da anni con le nostre famiglie e non possiamo accettare una condizione del genere. Pretendiamo anche noi sicurezza”.
Dopo quella denuncia e dopo i problemi di ordine pubblico riscontati nella zona, con gambiani che più volte aggrediscono i senegalesi rei di aver rivelato le loro centrali di spaccio, arrivano alcuni arresti ed anche un blitz che il mese scorso porta in galera sei migranti di origine africana, molti di loro gambiani.
Ma la situazione evidentemente non appare cambiata: notando due ragazzi poco più che maggiorenni, già conosciuti alle forze dell’ordine, in giro in tarda serata in via Empedocle e dunque nei pressi del quartiere oggetto delle denunce, due agenti di Polizia chiedono loro i documenti.
Alla richiesta però, i due vanno in escandescenza: prima le minacce più o meno velate, poi quelle esplicite di morte urlate ai due poliziotti, infine calci e pugni scagliati contro i due uomini in divisa. Sono momenti di paura per loro, tanto che soltanto l’arrivo di un’altra volante riesce ad evitare ulteriori conseguenze. Ad accorgersi dell’accaduto, un passante che allerta i colleghi dei due agenti e dalla Questura vengono quindi inviati quei rinforzi che permettono di fermare i due aggressori.
Ed una volta identificati, arriva la conferma del fatto che anche questa volta si tratta per l’appunto di due “vecchie conoscenze” gambiane: uno ha appena 18 anni, l’altro invece 21 ed adesso risultano denunciati in stato di libertà.
La questione quindi a distanza di settimane dalle denunce della comunità senegalese e dal reportage sopra richiamato, non è affatto cambiata: sia alla luce del giorno che di sera, le zone limitrofe a Ravanusella ed i vicoletti caratteristici di questa parte del centro storico di Agrigento diventano molto pericolosi.
E ad avere paura sono sia gli agrigentini che i senegalesi: “Questi non sono integrati come noi – spiega qualche settimana addietro un altro rappresentante senegalese – Noi siamo qui da 30 anni e non abbiamo mai avuto problemi, loro non rispettano né legge e nemmeno noi. Arrivano vicino le nostre case, si ubriacano, spacciano e diventano violenti”.
Una brutta premonizione, che ai due agenti poteva costare anche caro. Il rischio è che già nelle prossime ore, altri problemi analoghi possano ancora presentarsi sia a Ravanusella che in altre parti del cuore di Agrigento.
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