Cronache

Ecco "Igor il russo", killer di Budrio: "È estremamente pericoloso"

Vaclavic Igor, pluripregiudicato russo classe 1976, è sospettato di essere l'autore della rapina sfociata in omicidio nel bar di Budrio. È un ex soldato dell'Armata Rossa

Ecco "Igor il russo", killer di Budrio: "È estremamente pericoloso"

Le foto sono due. La prima circolava già da ieri sera al comando dei carabinieri e sulle volanti della polizia di Bologna e Ferrara, la seconda è arrivata solo alcune ore dopo. Entrambe ritraggono il volto di Vaclavic Igor, pluripregiudicato russo classe 1976, accusato di essere l'autore della rapina sfociata in omicidio nel bar di Riccardina di Budrio nela notte tra sabato e domenica.

La prima immagine risale al 2010 e Vaclavic ha la barba e i capelli incolti, ritratto dalla compagnia dei carabinieri di Portomaggiore (Ferrara) dopo uno dei tanti arresti per rapina in anni di "onorata" carriera. La seconda invece è molto più recente (2015) e lo mostra sbarbato e con i capelli tagliati. Corporatura robusta e altezza intorno al metro e ottanta, l'ex soldato di fanteria dell'Armata Rossa frequenta da 10 anni le campagne ferraresi. Alcuni cittadini giurano di averlo visto girare col fucile a tracolla, scambiandolo per un cacciatore. Ma quella tuta mimetica forse nascondeva molto di più: il volto di un criminale pronto a tutto, descritto nella nota riservata del Nucleo Investigativo di Bologna come un "soggetto estremamente pericoloso" che "se minacciato non esita a usare armi da fuoco in suo possesso".

La sua storia è piena zeppa di criminalità. Nel 2007 venne arrestato per alcuni furti commessi con arco e frecce ai danni di contadini e agricoltori tra Rovigo e Ferrara. Potrebbe inoltre aver fatto parte della banda che rapì e uccise il pensionato Pier Luigi Tartari, anche se non prese attivamente parte alla spedizione punitiva. Infine numerose altre rapine, aggressioni e violenze.

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Dopo essere uscito dal carcere nel 2015, nessuno è più riuscito ad arrestarlo nonostante in cella non avesse certo perso il vizio per la malavita. E così il bandito squattrinato nel tempo si è creato un arsenale: per l'assalto al bar di Davide Fabbri ha impugnato un "fucile da caccia tipo doppietta" e una "pistola semiautomatica 9x21 cromata". Con ogni probabilità si tratta della Smith & Wesson 9x21 argentata che il bandito aveva rubato a una guardia giurata a Consandolo (Ferrara). Anche quella volta, così come sabato scorso, "Igor il russo" non esitò a sparare alcuni colpi contro l'auto per piegare la resistenza del vigilante.

Vaclavic sembra pronto ad abbattere chiunque ostacoli i suoi intenti criminali. Di certo è determinato ad uccidere. Lo ha provato sulla sua pelle Davide Fabbri, ammazzato da un colpo di pistola nella sua tabaccheria. Le telecamere di sicurezza hanno ripreso quei drammatici momenti: il malvivente entra nel bar, esplode un colpo di fucile che ferisce un cliente e urla al proprietario: "Dammi la cassa". Dopo pochi istanti scatta la colluttazione che dura più di un minuto. Davide vuole difendere la moglie e i clienti, ne nasce un corpo a corpo durissimo nel quale il barista strappa la doppietta dalle mani del bandito e lo colpisce al volto con il calcio. Vlacavic si sente braccato, si rifugia nel retrobottega e Fabbri lo segue. Qui accade la tragedia. Il bandito estrae la pistola e spara a bruciapelo al povero ristoratore. Poi scappa, incontra la moglie della vittima e minaccia di uccidere anche lei. Dopo alcuni istanti torna indietro per raccogliere il fucile cadutogli durante la lotta.

Il resto è cronaca di questi giorni. La fuga, le indagini dei carabinieri e le caccia all'uomo.

Mentre il mondo si muove intorno a "Igor il russo", a terra c'è rimasto solo lui, Davide: unica vittima di questa storia che ha per antagonista un criminale passato dall'Armata Rossa alla rossa Emilia.

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