Cronache

La Mare Jonio è a Venezia: giallo sull'ormeggio. Che cosa non torna

La Mare Jonio, il rimorchiatore dei migranti che opera per la Ong Mediterranea, è ormeggiata su un'isola a Venezia. Abbandonata. Noi siamo andati a vederla.

La Mare Jonio è a Venezia: giallo sull'ormeggio. Che cosa non torna

La Mare Jonio è attraccata a Venezia.

All’isola della Certosa ci accompagna un motoscafista che di laguna se ne intende e il mare lo annusa da lontano. Conosce palmo a palmo ogni centimetro.

Caricati su una topa veneziana, una di quelle piccole imbarcazioni a fondo piatto tipica della laguna, lunga sei metri, oltrepassiamo isole e isolotti, arrivando fino all’Isola della Certosa, dove la Mare Jonio a un certo punto sbuca da lontano. Impossibile non vederla.

Lunga 37 metri e mezzo, larga 9, con una stazza lorda di 303 tonnellate, è la nave degli armatori Giuseppe Caccia e Alessandro Metz che con Luca Casarini, sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravato (8 indagati in tutto). Avrebbero incassato da un armatore danese 125mila euro per andare a prendere 27 migranti da giorni su una sua petroliera per sbarcarli in Italia. La nave opera per conto della Ong Mediterranea.

Due telecamere inquadrano la nave e il ponte. Qualche turista passa via come niente fosse. È malmessa. Sopra si vedono bagni chimici, qualche cassetta di legno della frutta per terra. La scritta in arancione arrugginito "Rescue Zone" indica la zona di "salvataggio".

La Mare Jonio quindi è qui ormeggiata sulla darsena dell’Isola della Certosa.

Una darsena gestita da Veneto di Venezia. Vento di Venezia Srl risulta titolare di convenzione con cui dispone a titolo gratuito dell'isola (24 ettari) che il comune di Venezia ha ricevuto in concessione dal demanio fino al 2106, ossia per 99 anni. La convenzione iniziale, che doveva durare 50 anni, è stata firmata dai buonisti di centrosinistra, erano gli anni del 2010...

La Mare Jonio è arrivata qui il due novembre scorso. “La nostra nave Mare Jonio è arrivata a Venezia - si legge nel sito di Mediterranea - Dovrà fermarsi qui alcune settimane per obbligatori lavori di manutenzione allo scafo e al motore, prescritti dal Registro Navale Italiano RINA”. Poi conclude: “Vogliamo qui ringraziare Vento di Venezia che ci ospita nella sua darsena all’isola della Certosa”.

Ma la Mare Jonio è ospitata? Il Giornale.it ha contattato il titolare di Vento di Venezia, Alberto Sonino. Ci dice che tra gli armatori e Vento di Venezia c’è un contratto di ormeggio ma non fa alcun riferimento al fatto se nel contratto sia previsto un corrispettivo o meno. Oltre a non volercelo dire per questioni, dice, di privacy. “Per noi ogni barca è uguale”, fa sapere.

Anche perché qualora pagasse la Mare Jonio, a quanto ammonterebbe l’importo? Sul sito di Vento di Venezia, sul portale per prenotare l’ormeggio, l’indicatore arriva fino a un massimo di 24 metri. Si va da un minimo di 488 euro al mese per un catamarano di 6 metri fini a un massimo di 3912 euro per un catamarano di 24 metri. Chieste spiegazioni su come una nave da 37 metri possa ormeggiare lì, Sonino ci spiega che il sistema é vecchiotto e quindi nel sito si può prenotare l’ormeggio per una barca fino a 24 metri ma in realtà sono ammesse anche barche più grandi.

A rimarcare il buonismo dei fondamentalisti dell’accoglienza, oggi parte Rotta Solidarietà, la collaborazione con l’Anpi Venezia. Un’iniziativa che vede artisti, artigiani, fotografi e creativi offrire una loro opera, metterla in vendita su una piattaforma virtuale, che rimarrà aperta fino al 24 aprile. "Per un’umanità migliore”.

Così dicono, dopo migliaia di morti in mare.

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