Ecco qual è la strada più pericolosa d'Italia

Un burorne. Oltre la strada, niente. La denuncia è stata postata su Facebook da Fabio Armeli, un automobilista che in quel momento stava percorrendo la strada provinciale 53 che porta da Alia a Sclafani Bagni, in provincia di Palermo

Ecco qual è la strada più pericolosa d'Italia

Un burrone. Oltre la strada, niente. La denuncia è stata postata su Facebook da Fabio Armeli, un automobilista che in quel momento stava percorrendo la strada provinciale 53 che porta da Alia a Sclafani Bagni, in provincia di Palermo. Nelle immagini, si vede chiaramente come un tratto della strada sia crollato. Sotto, un dirupo di circa 15-20 metri.

L'interruzione ci sarebbe dall'aprile scorso, riferisce LiveSicilia.it. La strada è franata ad aprile scorso, quando la Sicilia fu investita da temporali violenti. Oltre la strada provinciale 53 che porta da Alia a Scalfani Bagni crollarono due pale eoliche. Da allora c'è solo un cartello. Nessuna transenna a segnalare il pericolo per gli automobilisti. "Percorrere una strada provinciale e ritrovarsi improvvisamente a cadere in un burrone. Può succedere anche questo in una Sicilia - spiega Armeli - diventata terra di nessuno. È così sulla strada provinciale 53, che da Alia porta a Sclafani Bagni, nel Palermitano. La strada è interrotta da più di due anni, nell’assoluta negligenza generale. Sulla strada provinciale tra i due Comuni del Palermitanonon si trova uno straccio di segnaletica in prossimità del dirupo che ha completamente inghiottito l’asfalto. Le indicazioni, partendo da Alia, ci sono fino ai limiti del territorio comunale. L’amministrazione di Sclafani Bagni, territorio in cui ricade il crollo, a metà strada tra i due Comuni, ha anche prestato la segnaletica alla Provincia di Palermo, un paio di anni fa, quando è avvenuto il crollo.

Ma col tempo le transenne sono sparite, forse volate via, forse rubate da qualcuno. Ecco in che stato versano le strade provinciali, completamente abbandonate a se stesse, mentre a Palazzo d’Orleans si litiga ancora attorno alle scaramucce di un partito che ormai rappresenta solo se stesso”.

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