Economico, ecologico e pure chic: Montezemolo lancia il bus di lusso

Basta con i torpedoni scomodi, dai sedili rigidi e stretti e dagli scarichi fumosi. Arrivano i bus di nuova concezione per le lunghe e brevi distanze, sono tecnologici, "verdi" e rasentano il lusso

Economico, ecologico e pure chic: Montezemolo lancia il bus di lusso

Basta con i torpedoni scomodi, dai sedili rigidi e stretti e dagli scarichi fumosi. Arrivano i bus di nuova concezione per le lunghe e brevi distanze, sono tecnologici, «verdi» e rasentano il lusso. Nasce con essi una nuova rete di trasporto passeggeri: si chiama Itabus e si propone come operatore su gomma in tutta Italia. Intende conquistare un mercato di alto potenziale con una politica fatta di intensità di offerta, di qualità del servizio e di prezzi convenienti. Da ieri sono prenotabili i primi viaggi (dal 27 maggio) sul sito itabus.it, che elenca le città messe in comunicazione, un po' in tutta Italia ma soprattutto al Sud; lo scopo è quello di collegare centri meno serviti dal treno, ma anche quello di creare interconnessioni con le fermate dell'Alta velocità e di servire gli aeroporti. Le destinazioni di lunga percorrenza avranno fermate intermedie per intercettare anche la domanda di viaggi più brevi. Il servizio sarà svolto nell'arco delle 24 ore, a differenza di treno e aereo, e per circa il 90% dei viaggi i bus saranno dotati di due autisti, a tutela della sicurezza. Una sala operativa a Roma terrà costantemente monitorata tutta la flotta. I prezzi sono variabili, sposano il modello inventato dalle low cost, partendo da pochi euro e modificandosi secondo il riempimento. L'iniziativa è del gruppo di azionisti che ha alle spalle il successo di Italo, il treno ad alta velocità concorrente del Frecciarossa. Fondatore è Flavio Cattaneo (primo azionista con il 30%) e parterre de rois ci sono Luca Cordero di Montezemolo, Angelo Donati, Isabella Seragnoli e la famiglia Punzo. Giovanni Punzo è presidente onorario, Elisabetta Colacchia presidente, Enrico Zampone e Francesco Fiore sono gli amministratori delegati. Il piano industriale comprende l'arco di tre anni e un investimento di 200 milioni. Ora la società parte con una fotta di 50 mezzi, che saliranno a 100 entro fine anno e a 300 nel 2024. A regime si calcola che in tutto percorreranno 90 milioni di chilometri all'anno. L'investimento è finanziato dal gruppo Intesa Sanpaolo, mentre sono stati stretti accordi Eni per i carburanti «green» e con Tim per tutte le dotazioni tecnologiche al servizio dei passeggeri. Tedeschi invece dopo una gara internazionale i bus, che sono forniti dalla Man del gruppo Volkswagen. Si tratta di due diversi modelli, da 49 (monopiano) e 73 posti (bipiano), oggi con capienza ridotta dalle norme anti Covid. Gli ambienti saranno divisi in due classi, e la prima rasenterà il lusso, con poltrone spaziose e ogni possibile dotazione di bordo.

Ogni bus sarà dotato di toilette e di distributori automatici di bibite, panini e snack. Particolare importante: i mezzi, acquistati in leasing, saranno sostituiti ogni due anni, così che risulteranno praticamente sempre nuovi.

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