Elezioni, il centrodestra smacchia il Pd: le sue regioni non son più rosse

Emilia Romagna, Umbria e Toscana colorate di azzurro. Boom della Lega. Cadono i fortini rossi. Ad Arezzo punito il caso Etruria

Elezioni, il centrodestra smacchia il Pd: le sue regioni non son più rosse

Bisogna dire addio ad anni di studi di politologia e cambiare il modo di narrare le elezioni elettorali. Le regioni rosse non esistono più. I fortini della sinistra, quei collegi blindati che andavano dall'Emilia alla Toscana, passando per l'Umbria, si sono dipinti d'azzurro. Spicca il colore del centrodestra, o meglio quello del nuovo corso leghista a trazione Salvini (che mantiene il Nord e conquista il Centro).

Il risveglio post elettorale per Renzi e il Pd non è certo stato dei migliori. Le prime luci dell'alba hanno portato al largo del Nazareno i dati reali provenienti dai vari collegi. E al di là della percentuale totale dei voti, che pure è bassa, a impressionare vertici piddini e commentatori è quella macchia di rosso scomparsa dalla cartina del Belpaese. Lì dove il Pci prima, i Ds poi e il Pd (fino a ieri) hanno sempre fatto man bassa di eletti e preferenze, ora rimane solo qualche ridotta irriducibile. Il resto è passato di mano dove al centrodestra, dove ai Cinque Stelle. Pesa (e non poco) la presenza di Liberi e Uguali che ha drenato il 4-5% di voti ai dem.

I dati sono ancora parziali per alcuni collegi. Ma già significativi. E a meno di sorprese dell'ultimo minuto e infornate di voti al fotofinish, questo dovrebbe essere il quadro finale in Umbria, Emilia Romagna e Toscana. Un dipinto dalle tinte fosche per Matteo Renzi. Un'opera d'arte elettorale disegnata dimenticando un pigmento nella tavolozza dei colori: il rosso Pd.

L'Emilia Romagna guarda alla Lega

Partiamo dalla Camera, collegi plurinominali. In Emilia-Romagna il risultato sembra più fantascientifico che reale. Tre dei quattro collegi finiscono al centrodestra. In Romagna la Lega al 18,58% spinge il centrodestra al 32,44% contro un modesto 29,69% del centrosinistra. La musica non cambia nel collegio 02, dove la coalizione di Lega e Fi arriva al 34,62% ed è in testa anche nel collegio 04, con il 36, 26% dei voti contro solo il 28,49% del centrosinistra. Solo intorno a Bologna il Pd riesce a tenere botta. Casi clamorosi anche a livello uninominale. A Ferrara il ministro Dario Franceschini perde malamente a casa propria, così come nella città estense esce sconfitto il big Sandro Zampa. Il centrodestra vittorioso anche a Cesena, Rimini, Cento, Sassuolo, Parma, Fidenza e Piacenza. Una debacle piddina. Al Senato la storia non cambia di molto. I due collegi sono stati vinti entrambi dal centrodestra. A Parma e Piacenza risultano eletti i due candidati di Salvini e Berlusconi, con un distacco percentuale totale nel collegio plurinominale di sei punti.

L'Umbria non è più rossa

In Umbria i risultati sono ancor più imbarazzanti per Matteo Renzi. Dopo anni di dominio "rosso", il centrodestra rialza la testa. Al Senato nel collegio plurinominale è avanti di dieci punti percentuali ed ha già eletto con certezza entrambi i candidati all'uninominale di Perugia e Terni. Stessa musica alla Camera, dove per il plurinominale il vantaggio è di 12 punti (il Pd terzo, dietro il M5S) e con la Lega al 20,23%. Già eletti i candidati all'uninominale di Perugia, Terni e Foligno. Non pervenuti i piddini.

La Toscana sbiadita

Il segretario del Pd dovrà guardare pure in casa propria e iniziare a lavare i panni della sua carriera politica nell'Arno (e dintorni). Alla Camera, infatti, nei quattro collegi plurinominali della Toscana il centrodestra strappa un pareggio che sa di vittoria. Vince nei collegi 01 e 04, lasciando gloria al Pd solo tra Firenze e Livorno. Sorprende il caso di Arezzo, città natìa di Maria Elena Boschi (elettoralmente emigrata in Trentino), dove il candidato eletto all'uninominale è di centrodestra. Sembra chiara la punizione per il caso Etruria. Ripartizione simile al Senato, dove se nel collegio 01 il Pd è avanti, in quello 02 la destra sorpassa di quasi un punto (33,28 contro 32,48) il centrosinistra. Clamorosa la sconfitta nel collegio senatoriale di Livorno, storica enclave di sinistra: Roberto Berardi è sopra Silvio Velo (Pd).

E se Renzi nel fortino di Firenze è uscito indenne dalla prova, così come Pier Carlo Padoan ha allontanato lo spauracchio Borghi a Siena, lo stesso non può dire Valeria Fedeli, che ha perso il seggio nel collegio uninominale di Pisa. La bocciatura finale.

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