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Emergenza Conte

Sì, abbiamo un problema grave che va anche oltre il 15 ottobre, data alla quale Conte ha chiesto di prolungare l'attuale stato di emergenza e quindi i suoi pieni poteri

Emergenza Conte

Sì, abbiamo un problema grave che va anche oltre il 15 ottobre, data alla quale Conte ha chiesto di prolungare l'attuale stato di emergenza e quindi i suoi pieni poteri. Non mi riferisco al Covid, che per altro resta un nemico infido, ma al governo stesso. Dall'economia all'immigrazione, dalla scuola al lavoro è tutto un rinviare decisioni e litigare tra alleati. La festa per duecento e passa miliardi ottenuti dall'Europa è durata ben poco e si è riprecipitati in un clima di sospetti, veleni e tranelli.

In realtà infatti non ci sono evidenze scientifiche tali da giustificare il mantenimento dello stato di emergenza. Conte l'ha imposto ai suoi per due semplici motivi. Il primo è poter deliberare da solo senza passare al vaglio del voto di una maggioranza parlamentare che potrebbe farlo cadere da un momento all'altro; il secondo è che in questi cinque mesi ha accumulato una quantità di problemi irrisolti tali che non sa più da che parte girarsi. Blindarsi almeno fino a ottobre dentro Palazzo Chigi è per lui una necessità vitale. Da lì come spieghiamo oggi su questa prima pagina può provare a continuare a incantare gli italiani con la ricetta del suo stratega Casalino che questo recita: ogni quattro giorni devi inventarne una nuova e spostare l'attenzione dal problema su cui ci si sta inutilmente accapigliando.

Più che un programma di governo parliamo quindi di un copione del Grande Fratello, il fortunato programma tv di cui Casalino fu protagonista nella prima serie. Ora, non svelo un segreto di Stato, dicendo con certezza che nulla di quello che succede al Grande Fratello è vero e spontaneo. Tutto, compresi i colpi di scena e i nominati, sono decisi a tavolino dagli autori.

Non c'è quindi nessuna emergenza reale che giustifichi la parziale sospensione del gioco democratico. Ce lo fanno credere per loro convenienza ma questo non li aiuterà a recuperare entro fine agosto come da loro promesso due milioni e mezzo di nuovi banchi anti Covid per le scuole italiane. Che poi mi chiedo: se non allargano le aule quale è la sicurezza che può garantire un banco singolo rispetto al doppio? Ecco, può essere che il prossimo annuncio, pur di non parlare più di banchi, sia proprio questo: «Niente banchi? E allora allargheremo le scuole».

Parola di Casalino-Conte.

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