Fin dal 20 maggio, quando la prima scossa ha devastato Modenese e Ferrarese politici e ministri hanno promesso tutto il loro sostegno (VIDEO). I partiti hanno rinunciato anche alla metà della tranche di luglio dei rimborsi elettorali (91 milioni di euro) per destinarli ai terremotati. I soldi però torneranno nelle casse dei partiti, a meno che il governo non emani un decreto urgente per bloccare un errore materiale contenuto nella legge già approvata alla Camera e trasmessa al Senato per l’approvazione definitiva. Il testo dà infatti al ministero dell’Economia 15 giorni per "accertare e destinare" i fondi alle popolazioni e ai centri terremotati. Troppo poco perché la legge possa essere approvata anche dal Senato. La conseguenza pratica è che il diritto al finanziamento sarebbe ugualmente maturato e i soldi tornerebbero ai partito.
Non c'è tregua per i terremotati del Modenese. Una nuova scossa di magnitudo 3,6 è stata registrata alle 8.48 tra l’Emilia e la Lombardia ad una profondità di 6,1 chilometri. L'epicentro è stato tra Concordia e Medolla. Nella stessa zona in mattinata si sono registrate diverse scosse sopra la magnitudo 2. Non ci sarebbero stati nuovi danni, ma sono state subito disposte verifiche da parte della Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile. Non sono segnalati danni.
Nei 46 campi allestiti dalla Protezione civile, nelle 65 tra scuole, caserme e palestre e negli alberghi che offrono ospitalità, ci sono più di 16mila sfollati, assistiti da quasi 5500 persone tra volontari delle colonne mobili delle Regioni, delle Province Autonome e delle organizzazioni
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