Evade per 350 volte il casello dell'Autofiori, ma è assolto

L'assoluzione è avvenuta per l'impossibilità di formulare la prova: ovvero stabilire il casello di ingresso dell'automobile, una Volkswagen Fox e soprattutto determinare chi vi si trovasse alla guida

Evade per 350 volte il casello dell'Autofiori, ma è assolto

Evadere per oltre 350 volte il pagamento del casello autostradale ed essere clamorosamente assolti dall’accusa di insolvenza fraudolenta. E’ accaduto in tribunale a Imperia. Protagonista è un automobilista di 57 anni, Henry B., abitante nel sud della Francia, in una piccola località dalle parti di Mouans-Sartoux.

L’uomo era accusato di aver eluso il pagamento del casello dell’Autofiori, nel periodo tra il 16 luglio del 2014 e il 5 ottobre del 2015, accumulando un debito di 33.964,76 euro. Una cifra così alta, dovuta al fatto che per ciascun singolo episodio, l’Autostrada ha calcolato come casello di ingresso quello più lontano in Italia, a Taranto.

Il giudice monocratico Francesca Minieri, tuttavia, lo ha assolto per l’impossibilità di formulare la prova. Motivo: innanzitutto, non è stato possibile determinare chi guidasse il veicolo incriminato (di targa francese) al momento dell’infrazione e soprattutto stabilire quale fosse il reale casello di ingresso. Lo stratagemma utilizzato dall’automobilista era sempre lo stesso. Una volta uscito al casello, si spostava verso la corsia dedicata al Telepass.

A quel punto si poneva a una distanza di pochissimi centimetri dal mezzo che lo precedeva, riuscendo ad uscire, prima che si abbassassero di nuovo le sbarre.

La telecamera, inoltre, riprendeva la targa del mezzo, ma non io volto del conducente. Da qui l’impossibilità di provare chi si trovasse alla guida. Altro colpo di scena: l’automobilista è stato assolto in contumacia, senza mai essersi presentato a un’udienza.

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