Cronache

Terni, maxi evasione di aziende cinesi: interviene la Gdf

Operazione Grande Muraglia 2 della Finanza di Terni: maxi sequestro a Terni, sei aziende cinesi nel mirino

Terni, maxi evasione di aziende cinesi: interviene la Gdf

Sei aziende, tutte del settore dell'abbigliamento, tutte con sede amministrativa a Terni e tutte gestite da cittadini cinesi. I controlli della Guardia di Finanza hanno portato alla luce una maxi evasione fiscale di 16 milioni in materia di Irap e imposte dirette e oltre 1,4 milioni di euro ai fini Iva.

Venti le persone denunciate alla procura della Repubblica dalle fiamme gialle di Terni, per un totale di 28 reati tributari compiuti tra 2013 e 2017. Così, per recupero delle imposte evase, è scattato il maxi sequestro: auto di lusso, numerosi conti correnti bancari, più di 90 macchinari per la produzione di articoli di abbigliamento, un immobile adibito a magazzino e laboratorio nella zona industriale di Terni e due appartamenti.

L'operazione, Grande Muraglia II, - spiega la Guardia di Finanza - rappresenta la naturale conclusione delle attività di polizia giudiziaria poste in essere dalle fiamme gialle ternane a partire dal mese di gennaio 2017 e che nel successivo mese di novembre 2017 avevano permesso di eseguire, nei confronti degli stessi soggetti di etnia cinese, un sequestro preventivo di beni finalizzato alla confisca “per equivalente” per un importo di oltre 2.100.000 euro, disposto dal competente Gip su richiesta del procuratore capo Alberto Liguori e del sostituto procuratore Camilla Coraggio, coordinatori delle indagini.

Le aziende, secondo la ricostruzione della Guardia di Finanza, avevano posto in essere un articolato sistema di frode fiscale, finalizzato all'evasione delle imposte sui redditi e dell'Iva, attraverso la creazione di una serie di aziende 'apri e chiudì.

Queste "imprese", spiegano le fiamme gialle, erano caratterizzate da un turn over nell'attività produttiva di durata biennale ed erano intestate a prestanomi di etnia cinese, succedutesi nel tempo nei medesimi locali adibiti a laborator e /magazzini, mediante l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, emesse da altre imprese, sempre gestite da cinesi, con sede in provincia di Perugia, e in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Le aziende - dopo aver emesso i documenti fiscali - facevano perdere le proprie tracce, 'dimenticandò di presentare le relative dichiarazioni ai fini fiscali.

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