Cronache

L'ultima censura di Facebook: cancella la battaglia di El Alamein

Decine di utenti hanno visto bloccare i propri profili Facebook dopo aver condiviso la foto del cippo in memoria della battaglia di El Alamein: insorge La Russa: "Quanta ignoranza sta diventando insopportabile". Poi le scuse del social network

L'ultima censura di Facebook: cancella la battaglia di El Alamein

Facebook colpisce ancora, e questa volta decide di bloccare gli account di alcuni utenti "colpevoli" di avere postato sui propri profili la foto del cippo in ricordo della battaglia di El Alamein.

Sono davvero tante le segnalazioni arrivate in queste ultime ore da parte di furiosi internauti, che denunciano l'ultima ingerenza del famosissimo social network. Numerose le pagine Facebook bloccate, tutte con la medesima motivazione: "Il tuo post viola i nostri standard della community in materia di persone e organizzazioni pericolose", recita il messaggio inviato dalla piattaforma. Insomma, a quanto pare anche il ricordo della storica battaglia di El Alamein risulta sgradita al social di Mark Zuckerberg.

Sul caso è immediatamente intervenuto il vice presidente del Senato Ignazio La Russa (Fratelli d'Italia), che ha duramente commentato la vicenda ai microfoni di "AdnKronos".

"Ma non lo sanno che la battaglia di El Alamein, in cui mio padre venne fatto prigioniero a Tobruch, venne combattuta quando il fascismo non era ancora caduto? Era quindi l'esercito ufficiale del Regno in battaglia, non quello della tanto contestata Repubblica Sociale Italiana", ha protestato il rappresentante di FdI. "Quanta ignoranza sta diventando insopportabile, questo voler a tutti i costi riscrivere e cancellare la storia senza nemmeno poi conoscerla. Una battaglia, quella di El Alamein, in cui gli inglesi resero l'onore delle armi ai combattenti della Folgore e ancora oggi ministri e presidenti del Consiglio rendono omaggio a quegli eroi".

Forte stupore da parte del presidente dell'Associazione nazionale reduci e rimpatriati d'Africa (Anrra) Vittorio Orlando, che definisce questo fatto come "strano ed inspiegabile". Parlando all'"AdnKronos", Orlando ha dichiarato di non riuscire a comprendere come la foto di una battaglia combattuta dai nostri soldati possa adesso essere considerata pericolosa.

"Il taglio della libertà non meriterebbe nemmeno un commento", ha affermato il presidente di "Anrra"."Il voler censurare a tutti costi persone che ricordano la storia mi fa sorridere veramente. Penso che abbiamo raggiunto livelli imbarazzanti. Questo meccanismo sta prendendo una deriva pericolosa. Sono costernato".

Rabbia anche da parte del giornalista e commissario di FdI Roberto Alfatti Appetiti, che ha raccontanto di come questa mattina abbia postato, come molti altri utenti, la foto del cippo commemorativo recante la scritta "Mancò la fortuna, non il coraggio" per ricordare l'anniversario della battaglia, datata 1 luglio 1942. Subito dopo aver pubblicato l'immagine, Facebook ha inviato una notifica, bloccando anche il suo profilo.

Nella tarda serata di oggi, poi, le scuse da parte del social network, che ha ripristinato foto e contenuti. "Si è trattato di un errore. Abbiamo ripristinato i contenuti e ora dovrebbero essere visibili, ci scusiamo per l'inconveniente", si legge nella nuova notifica.

"Non è la prima volta che si verifica una censura senza motivo. A maggio postai una foto di Almirante, in occasione della ricorrenza della morte, il post venne cancellato e io me la cavai con un richiamo accompagnato da un paternalistico 'capiamo che si possano commettere errori'.

Gli errori, grossolani, li compie Facebook", ha commentato Roberto Alfatti Appetiti, come riportato da "AdnKronos".

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