Cronache

Chupiti di vodka in un pub: 13enne finisce all'ospedale

Diversi insulti sono arrivati alla ragazza dopo la denuncia verso il pub in questione chiuso per due settimane: la madre è pronta a difendersi

Chupiti di vodka in un pub: 13enne finisce all'ospedale

La legge parla chiaro: è vietato vendere alcolici a minorenni. Eppure questa regola non è sempre rispettata dai gestori dei pub e il 24 settembre scorso la legge è stata infranta in un locale di Ferrara.

Una ragazza di tredici anni era insieme a dei suoi amici nel locale Lobo Loco della città dell'Emilia Romagna quando ha deciso di fare una gara insieme a una sua compagna: vinceva chi beveva più "chupiti" di vodka venduti nel locale a 1 euro l'uno. La ragazzina si sarebbe ubriacata e dopo essersi sentita male è stata portata in ospedale dove dalle analisi è risultato un tasso alcolemico di 2,13. Ricoverata immediatamente è guarita dopo 15 giorni di cure.

La madre ha subito denunciato l'accaduto mentre sulla piattaforma Ask sono arrivati diversi messaggi pieni di insulti verso la ragazzina perché, dopo la denuncia, il pub è stato chiuso per due settimane: "Sappiamo che scuola fai, chi sei, che cosa hai fatto. Hai i giorni contati bambina del c…".

La ragazza ha spiegato, come riporta Dagospia, la vicenda: «Ho fatto una cavolata, non so neanche io perché. In quel locale era la prima volta che entravo. Il fidanzato mi ha lasciato subito dopo averlo saputo, non mi ha neanche dato il tempo di spiegargli come era successo. Lui gioca a calcio, è un salutista, non fuma, non beve. Quella sera eravamo in tanti, la solita compagnia. Non ricordo nulla. Mi hanno detto che avevano lanciato una sfida a chi beveva più "chupiti", quei bicchierini molto forti che costano un euro l' uno. Mi sono risvegliata il giorno dopo all' ospedale».

Il questore Antonio Sbordone si sta battendo molto per la questione, in particolar modo contro i negozietti di bengalesi che vendono alcolici ai minori e contro i gestori dei locali. Molte sono state le persone che si sono scagliate contro la madre dopo la denuncia ma la donna è pronta a difendere il suo nome:

"Io ho tre bambine, dai sette ai tredici anni. Faccio del mio meglio, ma non puoi stare ventiquattr'ore su ventiquattro con loro, devi anche lasciarle libere. Quella sera con Giulia siamo andate in centro insieme in bicicletta, dopo aver cenato. L'accordo è che saremmo anche rientrate insieme. Qui a Ferrara è tutto vicino, io ero in un locale che in linea d'aria dista 500 metri dal Lobo Loco. Quando mi hanno chiamata per dirmi che stava male sono arrivata in un lampo e non auguro a nessun genitore quella scena: lei non mi riconosceva, era sporca di vomito dalla testa ai piedi, le usciva la schiuma dalla bocca, aveva le allucinazioni. Gli esami tossicologici sono risultati tutti negativi: aveva fatto una sciocchezza soltanto quella sera. Spero che la lezione sia servita.

A lei e al gestore del pub: non si vendono superalcolici ai minorenni".

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