Cronache

Il figlio del bandito rom che ha rapinato Stacchio è un delinquente pure lui

Sarebbe il capo di una banda di giostrai con diversi colpi al proprio attivo

Albano Cassol, il bandito rimasto ucciso nella rapina alla gioielleria di Nanto il 3 febbraio scorso
Albano Cassol, il bandito rimasto ucciso nella rapina alla gioielleria di Nanto il 3 febbraio scorso

È stato arrestato oggi Alan Cassol, figlio del rapinatore quarantunenne rimasto ucciso nell'assalto alla gioielleria di Ponte di Nanto, nel Vicentino, il 3 febbraio scorso.

Il diciannovenne è finito in manette insieme ad altri sei nomadi tra i 19 e i 26 anni, riporta il Giornale di Vicenza. I militari dell'Arma dei Carabinieri hanno tratto in arresto i sette giovani per associazione a delinquere finalizzata ai furti presso gli esercizi pubblici, nel corso di una grossa operazione, denominata "All In", che ha visto il coinvolgimento di ben 120 uomini appartenenti a varie unità del nordest.

Con il figlio di Cassol, che per gli investigatori sarebbe con ogni probabilità il capobanda, sono finiti in manette due fratelli di 20 e 23 anni di Mareno di Piave, un 20enne arrestato a Trento, altri due 20enni di Mareno e arrestati a Loria di Castelfranco Veneto e un 33enne di Giavera del Montello. Molti di loro avevano alle spalle anche alcuni piccoli precedenti. Tutti sarebbero stati selezionati per le doti di atleticità e capacità di autodifesa.

Secondo le prime ricostruzioni, i ragazzi avrebbero prima individuato i locali da svaligiare, per poi colpire nottetempo.

In diverse occasioni, però, sono stati pizzicati dalle telecamere a circuito chiuso: quindi sono stati acciuffati ed arrestati.

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