Più passano le ore più a Chieti emerge l'ipotesi che Fausto Filippone avesse studiato un piano per sterminare la sua famiglia.
Le indagini - racconta il Centro - si concentrano su un'ora di buco, quella tra le 12 (quando la moglie Marina Angrilli è precipitata dal balcone a Chieti Scalo) e le 12 (quando è andato a prendere la figlia Ludovica di 10 anni per portarla sul viadotto della A14 e buttarla di sotto). I due punti distano appena 16 chilometri, che si percorrono in non più di una ventina di minuti, soprattutto di domenica a ora di pranzo. Perché l'uomo ci ha messo così tanto?
Alle 12,06 è arrivata la segnalazione della donna caduta dal balcone di un appartamento in piazza Roccaraso a Chieti Scalo. A chiamare i soccorsi sono stati i vicini, ma nessuno sa dire cosa sia accaduto prima. Non ci sono testimoni oculari, né sono state trovate tracce di colluttazione sul corpo della donna o in casa.
I due erano usciti insieme al mattino dalla casa di Pescara lasciando la figlia a casa. Ai familiari avevano detto che dovevano andare a comprare una lavatrice. Perché invece sono andati nella seconda casa che in passato affittavano agli studenti universitari? E soprattutto, dove è andato Filippone dopo aver lasciato il suo numero al medico che ha soccorso per primo la donna? Pare che si sia allontanato dicendo di andare a prendere i documenti a casa. "Resta da chiarire se in tarda mattinata, al momento dell’arrivo del 118, Filippone fosse ancora nei pressi della palazzina dove giaceva il corpo di Angrilli", dice il capo di gabinetto della questura Katia Basilico.
608px;">Solo alle 12,30 ha chiamato il cognato per chiedergli di accompagnare la bimba in strada. A quel punto si è diretto verso il cavalcavia, nel punto in cui la rete di protezione era rotta, per l'ultima parte del suo folle piano.
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