Cronache

Fisco, maxi-multa da 343 milioni a Dolce & Gabbana

Condanna in appello per la griffe di moda. Nel mirino la costituzione di alcune società in Lussemburgo per sfruttare il regime fiscale più favorevole

Fisco, maxi-multa da 343 milioni a Dolce & Gabbana

La multa alla fine è arrivata. E più salata non poteva essere. Dolce e Gabbana hanno perso la seconda partita della loro battaglia con il fisco e sono stati condannati in appello al pagamenti di 343,4 milioni di euro. Più interessi.

Soggetti a una prima senteza a novembre 2011, i due stilisti avevano presentato ricorso. Ma la giustizia tributaria ha ribadito la sentenza di primo grado, confermando - scrive Adnkronos - "la condotta di un abuso di diritto posta in essere al solo scopo di procurarsi un vantaggio fiscale".

Ma di quale condotta parla la sentenza? E dunque a che cosa è dovuta la maxi-multa comminata ai due imprenditori? La vicenda parte nel 2004. I due stilisti creano in quest'anno una società in Lussemburgo, la Dolce & Gabbana Luxemburg sarl, che costituisce la Gado sarl. La Gado nel tempo acquista alcuni marchi dagli stilisti, concendendo poi lo sfruttamento alla Dolce & Gabbana srl. in cambio di royalties.

Un meccanismo complesso, articolato allo scopo di ridurre il carico fiscale sulle società dei due imprenditori, grazie a un regime più favorevole di quello italiano. Nel 2011 il gup di Milano, Simone Luerti, aveva assolto gli stilisti dalle accuse di truffa ai danni dello Stato e infedele dichiarazione dei redditi. Quanto contestato ai due non ha infatti rilievo penale.

La multa da oltre 340 milioni rappresenta uno sconto rispetto alla cifra iniziale, che superava gli 800 milioni di euro.

Ancora da vedere se Dolce e Gabbana sceglieranno di tentare l'ultimo grado di giudizio.

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