Non bastavano i cori di Macerata, le bombolette di Torino, le discutibili mostre di Orvieto. Anche a Modena qualcuno si è spremuto il cervello per rovinare il Giorno del Ricordo delle foibe. Un lenzuolo bianco con le scritte nere e rosse, la falce e il martello e quelle frasi in onore del dittatore della Jugoslavia in sfregio agli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia.
"Maresciallo siamo con te, meno male che Tito c'è", si legge nello striscione incriminato. La foto continua a circolare da qualche ore sui social network, pubblicata (per denunciare il fatto) dalla Gioventù Nazionale dell'Emilia Romagna che si è ritrovata il lenzuolo di fronte alla sede del circolo "La terra dei padri". "Non vediamo e non vedremo le più alte cariche dello Stato condannare il gesto...", scrivono nel post i ragazzi di Fratelli d'Italia. "Non vediamo e non vedremo il Ministro dell'Interno precipitarsi sul posto e convocare il tavolo sulla sicurezza per il 'pericolo comunista'. Non vediamo e non vedremo titoloni sui giornali nazionali che ci dicono come sia fondamentale per la tenuta democratica del paese il ricordo di quanto successo. L'unica cosa che vediamo e non vorremmo più vedere sono morti di serie A e morti di serie B".
Ieri il presidente della Repubblica aveva cercato di sottolineare come "le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse". A quanto pare inutilmente.
Perché se per Sergio Mattarella e per molti altri le foibe "fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile", per alcuni non è ancora così. Loro preferiscono macchiare il giorno del Ricordo con uno striscione anonimo. Firmato solo da falce e martello. E abbiamo detto tutto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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