Continua lo scontro, a distanza, tra Matteo Salvini e i magistrati. Oggi è l’Anm a tornare all’attacco del ministro dell’Interno sul caso dei 49milioni di euro di fondi che la procura di Genova vorrebbe sequestrare alla Lega.
Nei giorni scorsi il segretario del Carroccio aveva fatto un "appello alla procura di Genova" chiedendogli di dire "dove sono i tanti soldi che abbiamo e di cui io non sono a conoscenza perché non ci sono. Spendete denaro pubblico per andare a cercare soldi e conti correnti inesistenti. Spero che poi qualcuno risarcisca gli italiani".
La richiesta di un risarcimento ha provocato la reazione stizzita dell’Associazione Nazionale Magistrati. In una nota, infatti, la Giunta Esecutiva dell’Anm scrive che "i magistrati svolgono le attività che prevede la legge e sempre per l'accertamento dei fatti e dunque non solo, quando effettuano gli approfondimenti necessari, non sprecano il denaro dei cittadini, ma al contrario svolgono la propria azione sempre ed esclusivamente proprio nell'interesse dei cittadini. Auspicare poi, come è stato fatto in questo caso, forme di risarcimento a carico dei magistrati come conseguenza della loro attività risulta - conclude l'Anm - assolutamente fuori luogo e appare come una inammissibile e inaccettabile interferenza nel lavoro dei colleghi della Procura di Genova".
Come noto, la procura di Genova contesta alla Lega di aver utilizzato impropriamente dei fondi statali a lei riservata. Il Carroccio sostiene di non avere più quei soldi e la Suprema Corte ha dato il via libera per cercare "ovunque e presso chiunque" i soldi mancanti. Per Salvini si è sempre trattato di una indagine “politica”. I magistrati però non vogliono accettare le critiche. "Io rispetto qualunque punto di vista, ma è sbagliata l'impostazione: è doveroso fare questa attività, se poi non c'è nessun risultato da questo, tanto meglio. Ma se qualcuno interno ad un'organizzazione o che ha fatto parte dell'organizzazione segnala l'esistenza di alcune attività, è doveroso andarle a cercare.
Poi se non ci sono, tanto di guadagnato – ha detto oggi il procuratore capo genovese, Francesco Cozzi - Noi facciamo le attività doverose di ufficio su segnalazioni, in questo caso, di esponenti contabili dello stesso movimento, perchè - ricorda Cozzi - è stato un revisore dei conti (della Lega, ndr) a dare indicazioni su possibili esistenze di fondi di questo tipo. Quindi, per i magistrati che seguono la vicenda, è doveroso occuparsene: se uno dice di andare a cercare le cose da qualche parte, bisogna pure che qualcuno lo vada a fare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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