Forlì, ragazza disabile di Chernobyl truffata e violentata da una coppia

I due conviventi sono stati arresti per maltrattamenti, truffa, circonvenzione di incapace e violenza sessuale a danno della ragazzina di origini bielorusse

Forlì, ragazza disabile di Chernobyl truffata e violentata da una coppia

Dall'età di dieci anni veniva in Italia tutte le estati nell'ambito del progetto di accoglienza bambini vittime delle radiazioni di Chernobyl. La giovane era ospite di una coppia di Forlì, arrestata oggi dalla Polizia di Stato per maltrattamenti, truffa, circonvenzione di incapace e violenza sessuale a danno della ragazzina di origini bielorusse.

Nel maggio del 2014, appena maggiorenne, la giovane era rimasta vittima di un grave incidente in bicicletta che le aveva causato un'invalidità dell'80% e per il quale l'ente assicurativo l'aveva risarcita con oltre 2 milioni e 100mila euro per il danno subìto. Denaro che la ragazza non ha mai visto, dato che la coppia si appropriava dell'intero importo liquidato, senza averne alcun titolo giuridico. Oltre ai conviventi, è stata denunciata a piede libero anche la figlia naturale della donna per essersi intestata parte del patrimonio.

La denuncia

Come riporta il Corriere, lo scorso ottobre la ragazza è stata allontanata da casa e costretta a vivere in un monolocale, dopo aver confessato alla donna di essere stata abusata sessualmente dal suo convivente. La 24enne, grazie a un video girato con il cellulare e a una richiesta di aiuto affidata a un bigliettino scritto per l'assistente sociale che la seguiva, è riuscita a denunciare la coppia.

La truffa è stata ricostruita dagli investigatori attraverso gli accertamenti patrimoniali da cui sono emerse le spese effettuate negli ultimi due anni con i soldi della giovane. Dalle indagini è emerso che la coppia era in procinto di liberarsi della bielorussa, rispedendola in patria, per avere la disponibilità del patrimonio: una volta all'estero, le avrebbero accreditato 200 euro al mese su una carta prepagata.

La giovane si trova ora in una struttura protetta e le è stato

riconosciuto un permesso per motivi di giustizia. Oltre alle misure restrittive in carcere, è stato disposto il sequestro preventivo di immobili, autovetture e conti correnti intestati alla coppia.

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