Forte dei Marmi Huxley e l'ulivo bello e contorto

Forte dei Marmi Huxley e l'ulivo bello e contorto

A Forte dei Marmi la via Aldous Huxley è a 800 metri dal lungomare. Un buon posto, per gli Huxley. C'è una foto, estate 1927, che ritrae Aldous e sua moglie Maria in spiaggia, insieme alla baronessa Yvonne Franchetti e Philip Edward Morrell. Lo scrittore inglese in quel momento ha 33 anni, e da tempo frequenta l'Italia, tra Firenze e il Forte, dove ospita anche l'amico D. H. Lawrence. Qui Huxley scrive alcuni dei primi romanzi, tra cui Foglie secche nel '25, e Punto contro punto nel '28 (poi nel '29 abbandona l'Italia, insieme alle iniziali simpatie per il fascismo). E qui però ritornerà spesso con la memoria, perché l'Italia - per il clima, le bellezze dell'arte, lo spirito che vi aleggia - lo aveva conquistato, per sempre.

A Forte dei Marmi, e alle pendici delle Apuane sopra Pietrasanta, Aldous Huxley ripenserà anche quando - negli anni Trenta, ormai spostatosi in Provenza - scrive una serie di testi tra loro molto diversi per temi (in Italia usciti per la prima volta nel 1939 da Laterza), tra i quali un breve saggio ripubblicato oggi in un'edizione arricchita da una serie di foto di Ferdinando Scianna: Aldous Huxley, L'albero d'olivo (Henry Beyle, pagg. 72, euro 30). Già, l'olivo. Un albero simbolico, mitico, religioso, letterario. Di cui Huxley canta l'elogio, e ne ripercorre la storia, tra Natura e Cultura.

L'albero della vita e l'albero come oggetto di culto. Il primo albero coltivato dall'uomo, seimila anni fa. L'olivo nella Bibbia, nell'Odissea, nelle religioni mediterranee, nell'arte («l'olivo è un albero essenzialmente pittorico...»), nella poesia («il pacifico olivo...»). L'olio «usato per ungere i re, i sacerdoti, gli edifici sacri». L'unto del Signore. La linea della cultura, e delle colture, che separa il Nord del burro e del maiale dal Sud dell'olivo e della capra... Per Huxley l'olivo è l'albero della pace (anche se «la corona d'olivo fu portata dai conquistatori romani al loro trionfo»), della bellezza (paragonato a tutti gli altri, «l'albero di olivo sembra un atleta in allenamento») e della latinità, «verso cui il nostro istinto di migratori ci ordina perpetuamente di volgerci».

Un albero sacro, anche per gli scrittori del Nord innamorati del Sud.

Il libro Aldous Huxley, L'albero d'olivo (Henry Beyle) sarà presentato a Milano, nell'ambito di Olio Officina Festival, il 31 gennaio a Palazzo delle Stelline (ore 18,30)

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