"Uno scambio rimasto aperto". L'impatto del Frecciarossa a 290 km orari

La procura ha aperto un'inchiesto per capire le cause del deragliamento. Tra le ipotesi quella legata a uno scambio rimasto aperto dopo i lavori di manutenzione

"Uno scambio rimasto aperto". L'impatto del Frecciarossa a 290 km orari

L'impatto è avvenuto a 290 chilometri orari. Potrebbe essere stato uno scambio a causare il disastro ferroviario che, questa mattina, ha coinvolto il Frecciarossa 9595, diretto a Salerno e deragliato nel Lodigiano, sulla linea Milano-Bologna.

Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, che stanno indagando per cercare di capire quali possano essere state le cause dell'incidente, sarebbe legata a uno scambio, che si trovava in una posizione errata: avrebbe dovuto essere chiuso, invece sarebbe rimasto aperto sui binari. La tratta, infatti, era stato oggetto, durante la notte, di alcuni lavori di manutenzione e lo scambio in questione potrebbe essere rimasto non allineato. Secondo quanto apprende l'AdnKronos, che ha mostrato una foto del pezzo di binari su cui si sono concentrati i dubbi, la Polfer ha individuato l'anomalia durante i sopralluoghi, il che potrebbe far pensare a un mancato sblocco dopo i lavori della scorsa notte. Potrebbe essere proprio questa la causa dello svio della motrice e del deragliamento del treno: se così fosse, si tratterebbe di un "errore" e in caso l'ipotesi venisse confermata bisognerà accertare se sia stato umano o strutturale. Un'altra ipotesi è invece legata alla sostituzione di un "deviatoio".

Da subito era stato puntato il dito contro i lavori di manutenzioni svoltisi la scorsa notte, che avevano interessaro uno scambio oleodinamico, quello che permette ai convogli di cambiare binario. Come ha specificato il Corriere della Sera, il Frecciarossa 9595 era il primo treno a percorrere quel tratto ferroviario dopo i lavori. "L'incidente, avvenuto all'altezza di uno dei posti di manutenzione della linea, fa supporre che la causa del deragliamento sia l'errata posizione dello scambio di ingresso e uscita del posto di manutenzione", ha detto Dario Balotta, presidente dell'Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti. "C'è poi da chiedersi- continua Balotta- perché il sistema di controllo della circolazione non abbia letto o il guasto o l'eventuale errata chiusura (morsettamento) dello scambio che doveva dare il corretto tracciato e che invece avrebbe causato il deragliamento".

Sulla possibilità che l'incidente sia dovuto ai lavori di manutenzione, però, il prefetto di Lodi aveva invocato, già all'inizio della mattinata, cautela: "Associare una manutenzione all'evento tragico mi pare assolutamente prematuro", aveva detto. Questo pomeriggio, il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha poi aggiunto: "Lo scambio sembrerebbe avere una connessione con il fatto, dobbiamo capire. Uno scambio era stato interessato da lavori di manutenzione all'altezza dell'incidente. C'erano state delle attività poche ore prima, stiamo verificando il tipo di attività e il possibile nesso di causa con l'incidente. Questo tipo di lavori viene sempre registrato e catalogato".

L'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime: "Esprimiamo grande vicinanza alle famiglie dei nostri colleghi ferrovieri, a tutti i feriti, a cui siamo molto vicini.

Vogliamo ringraziare i soccorritori". Poi ha assicurato: "Le società coinvolte Trenitalia e RFI hanno già avviato una commissione d'inchiesta e danno la massima disponibilità agli organi competenti per collaborare".

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