Il Friuli Venezia Giulia "brucia" il Veneto sulla paternità del Tiramisù

L'iter di riconoscimento è iniziato con una domanda presentata dalla delegazione di Udine dell'Accademia Italiana della Cucina

Il Friuli Venezia Giulia "brucia" il Veneto sulla paternità del Tiramisù

Il Friuli Venezia Giulia "brucia" il Veneto nel riconoscimento come proprio prodotto del Tiramisù. Il famoso dolce - in due versioni - è stato infatti inserito, su richiesta della Regione, nella lista dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) del territorio. Con un decreto del Ministero delle Politiche agricole a metà luglio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 29 luglio, è stato aggiornato l'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, includendovi anche il famoso dolce nelle due versioni storicamente originarie del Friuli: quella carnica, conosciuta come Tiramisù o "Tirimi su'", un trancio al mascarpone le cui origini vanno ricercate nella Tolmezzo (Udine) degli anni '50 all'albergo ristorante "Roma", e quella bisiacca, semifreddo in coppa noto come "Coppa Vetturino Ti'rime Su", servita sempre negli anni '50 alla trattoria al Vetturino di Pieris (Gorizia).

L'iter di riconoscimento del Pat Tiramisù è iniziato con una domanda presentata dalla delegazione di Udine dell'Accademia Italiana della Cucina, che attraverso il delegato Massimo Percotto, parla di "ufficializzazione della verità storica sulle origini di un dolce simbolo dell'Italia nel mondo, riferimento permanente alla nostra cultura ed alla nostra maestria gastronomica".

L'istruttoria della domanda è stata quindi curata dall'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa, che ne ha verificato la rispondenza ai requisiti stabiliti dal regolamento ministeriale, e dalla Direzione regionale per le risorse agricole, che l'ha trasmessa al Ministero.

A stretto giro è arrivata la replica del governatore del Veneto Luca Zaia, che si dice pronto a impugnare se non dovessero essere ascoltare le ragioni dei veneti e lo stesso non dovesse essere ritirato. "Di fronte a questo decreto resto letteralmente basito. Mi auguro che il ministro lo abbia fatto in buona fede e che qualcuno gli abbia rifilato carte non completamente esatte, altrimenti ci sarebbe veramente da preoccuparsi". "Non esiste - dice Zaia - che nella politica di protezione dei prodotti con riferimento ai marchi e alle protezioni si dia una risposta monocratica e unilaterale a un singolo che chiede una protezione. O meglio: non mi sorprende che il Friuli Venezia Giulia faccia una richiesta. La avanzi pure e il ministro la recepisca con tutto quello che può sostenere il Friuli Venezia Giulia, ma un ministro ha il dovere di sentire i territori per sapere se qualcun altro ha interessi su questo prodotto.

Firmando questo decreto e attribuendo al Friuli Venezia Giulia questo primo segnale di riconoscimento, il ministero afferma in sostanza che non conta che cinque milioni di veneti siano riconosciuti - soprattutto Treviso - per avere come prodotto tipico il tiramisù, che da noi si mangia veramente dappertutto; che non conta avere un'industria che si è sviluppata intorno a questo prodotto; che non conta avere, oltretutto, una tradizione che ne sancisce una storicità con l'origine e tutto il resto. Io mi chiedo a cosa serve questa guerra tra poveri. Invito quindi il ministro a sospendere il decreto".

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