Gara tra infermieri ai danni dei pazienti. Ma cacciano chi li denunciò

Sospeso il primario che denunciò la chat WhatsApp in cui gli infermieri scommettevano sulla pelle dei pazienti

Gara tra infermieri ai danni dei pazienti. Ma cacciano chi li denunciò

Ricordate il caso dell'Ulss di Vicenza in cui gli infermieri avevano crato un gruppo WhatsApp e si scambiavano scommesse sulla pelle dei pazienti? "Chi usa l'ago più grosso?", ridacchiavano divertiti. Bene: la direzione dell'ospedale ha deciso di sospendere ed accompagnare (Senza stipendio) alla pensione il primario che si prese la briga di denunciare quell'orrore.

Come scrive Gian Antonio Stella su ilCorriere, "Vincenzo Riboni, da venerdì scorso, è a casa. Reo di avere firmato un rapporto che prendeva troppo sul serio quello 'scherzo'. Fermo. Senza stipendio. E resterà disoccupato, in castigo, fino al 2 ottobre. Poi i vertici dell’Ulss6 di Vicenza vorrebbero tanto accettasse il premuroso 'consiglio' di smaltire le moltissime ferie arretrate accumulate" e andare in pensione. Bel riconoscimento per aver denunciato un fatto orribile.

Un punto per ogni vena

Era il 3 dicembre 2015 quando la chat WhatsApp "Gli amici di Maria" (ovvero Vincenzo "Maria" Riboni, il primario) viene creata. Lì gli infermieri si scambiano batutte in merito a quante canule piccole, grandi e medie erano riusciti a infilare nelle vene dei pazienti. Per tenere i punti viene anche creato un tabellone apposito.

"Povero dottore... I pazienti saranno anche così sicuri a sapere che sei tu a fare il prelievo... Non sanno a cosa vanno incontro!!!”, era uno dei messaggi poi pubblicati dal Giornale di Vicenza. Il primario Riboni informa la direzione, che sull'onda dello scandalo mediatico promette punizioni esemplari. Tutti immaginavano che a venir colpiti sarebbero stati gli infermieri, e invece no.

Graziati gli infermieri

Il primario infatti mise a verbale alcune dichiarazioni che secondo il sindacato degli infermieri, il Nursind, non erano esattamente come erano state dette.

E così gli infermieri "colpevoli" sono stati trasferiti in altra corsia nel più imbarazzato dei silenzi, allegati all seguente ordine disciplinare: trasferiti per "uno sviamento dall’attività istituzionale e un uso improprio del telefono cellulare personale, che in costanza di servizio dovrebbe essere utilizzato solo per le emergenze e non per attività di svago, come lo scambio in una chat privata di messaggi e di immagini dal contenuto futile, di dubbio gusto e lesivo della dignità dei pazienti". E basta. Contro Riboni s'è scatenata la tempesta.

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