Gb, sì alla modificazione genetica degli embrioni umani

Per la prima volta nel Regno Unito un gruppo di scienziati è stato autorizzato a gestire embrioni umani per fini di ricerca

Gb, sì alla modificazione genetica degli embrioni umani

Via libera, in Gran Bretagna, al primo esperimento per modificare geneticamente gli embrioni umani non destinati alla riproduzione. L’Autorità per la fertilità e l’embriologia (Hfea) ha acceso la luce verde: gli scienziati potranno compiere i test per comprendere i primi stadi dello sviluppo embrionale e spiegare, per esempio, cosa accade con gli aborti spontanei. A condurre gli esperimenti, che inizieranno entro qualche mese, sarà il Francis Crick Institute di Londra. La legge vieta che questi embrioni vengano impiantati per dare il via a una gravidanza, anche se sono forti i timori per le sfide di una sperimentazione senza limiti etici.

Nel Regno Unito la legge permette le ricerche sugli embrioni, anche modificati, a patto che questi non vengano impiantati. Nella fase iniziale la sperimentazione sarà fatta su 20-30 embrioni. Ogni 100 ovuli fecondati, aveva spiegato la ricercatrice Kathy Niakan, meno di 50 raggiungono lo stadio di blastocisti, con circa 200-300 cellule, mentre solo 13 arrivano al terzo mese. Per capire cosa determina queste differenze i ricercatori useranno la tecnica "Crispr", che permette di fare un "taglia e incolla" del Dna, per "spegnere" un gene alla volta e capire quali sono quelli fondamentali per lo sviluppo. La ricerca, spiegano i ricercatori, potrà "portare a miglioramenti nella fecondazione assistita, oltre a farci capire di più dei primissimi stadi dello sviluppo".

"Modificare geneticamente un embrione umano per studiare cosa succede nei primi giorni del suo sviluppo - spiega il genetista Edoardo Boncinelli - ci permetterà di capire cosa possiamo fare per prevenire gli aborti spontanei, un problema molto diffuso e importante. Sappiamo che non tutti gli embrioni portano alla nascita di un bambino. Molti non si sviluppano e muoiono nei primissimi giorni. La ricerca britannica ci consentirà di far luce su cosa può andare storto e cosa impedisce la nascita di un bambino". Per il genetista questo tipo di ricerca è "di base" e non avrebbe nulla a che vedere con l’eventualità di far nascere bambini su misura: "Studiare per cercare di capire qualcosa non è mai sbagliato", ha precisato Boncinelli.

"Che poi un giorno la scienza ci condurrà verso la creazione di bambini geneticamente modificati non lo possiamo escludere. Non possiamo sapere se questa ricerca sarà l’inizio di qualcosa, ma prima poi qualcuno porterà avanti una ricerca che ci condurrà alla nascita di bambini su misura".

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