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Giro d'Italia e tennis: lo sport riabbraccia i tifosi

A guardarla così, un anno e mezzo dopo, la curva delle ondate Covid sembra il profilo di un tappone alpino. E l'Italia che affronta l'ultima - si spera - discesa verso il traguardo di fine pandemia esce finalmente a farsi un Giro.

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A guardarla così, un anno e mezzo dopo, la curva delle ondate Covid sembra il profilo di un tappone alpino. E l'Italia che affronta l'ultima - si spera - discesa verso il traguardo di fine pandemia esce finalmente a farsi un Giro. O a ribattere dall'altra parte della rete la paura. Del ciclismo e del tennis come metafore della vita, dopotutto, hanno scritto i maestri. Zona rosa o terra rossa? Non importa, questi sono i colori che non mettono angoscia. Gli italiani li hanno aspettati per tanto, troppo tempo, superando privazioni e divieti a volte incomprensibili. E adesso sono pronti a stringersi in un abbraccio. Non di folla, per carità, questo ancora non è concesso. Ma di popolo sì, perché quella che inizia oggi sarà la settimana in cui l'Italia sportiva si riconcilierà con il suo pubblico. Le piazze «non autorizzate» del pallone, con relative polemiche, lasciano il giusto spazio a due eventi-simbolo dell'orgoglio nazionale. Comincia da Torino il Giro d'Italia edizione 104, festa mobile a trazione popolare per antonomasia. E ci sono gli Internazionali di tennis di Roma, fino a domenica prossima, con la sostanziale novità degli spettatori ammessi sugli spalti, al 25 per cento della capienza, dalle partite degli ottavi di finale in poi.

Lungo i 3.480 chilometri della corsa rosa e sui campi del Foro Italico, quindi, lo sport smetterà di essere puro esercizio di tele-visione e scorrerà dal vivo davanti agli occhi dei tifosi. Nella quotidianità dominata dagli schermi c'eravamo quasi abituati a vivere le emozioni attraverso un filtro, invece mai come ora il ritorno (almeno in parte) alla normalità rappresenta una svolta. Prepariamoci allora a ristabilire un contatto fisico con le imprese dei nostri campioni, che sia uno scatto in salita di Nibali o un colpo spettacolare di Sinner. Dopo lunghi mesi in cui si è quasi perso il sale della sfida e il miele della vittoria, la competizione torna a nutrirsi di un ingrediente essenziale: la passione della gente.

Facciamo il tifo rispettando le regole e distanziati, d'accordo, ma in presenza.

Libertà è partecipazione: in un applauso o in un'esultanza si ritrova l'anima di un Paese che riparte.

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