Il gruppo Espresso è nei guai: adesso spunta la truffa all'Inps

Terremoto nell'editoria. Le Fiamme Gialle neigli uffici della società che edita Repubblica e L'Espresso. Sequestrati documenti contabili

Il gruppo Espresso è nei guai: adesso spunta la truffa all'Inps

"Alcuni demansionamenti o trasferimenti di dirigenti del comparto amministrativo (e non giornalistico) disposti negli ultimi tempi dal Gruppo Editoriale spa per accedere alla cassa integrazione o al prepensionamento potrebbero essere stati fittizi allo scopo di ottenere benefici fiscali ed economici da parte dell'Inps". È questa l'ipotesi di lavoro formulata dalla procura di Roma che ha incaricato la Guardia di Finanza di sequestrare nella sede della società, che edita i quotidiani Repubblica, Stampa e Secolo XIX e il settimanale L'Espresso, documenti di natura contrattuale e contabile. Come riporta il Fatto Quotidiano, i pm romani contestano la truffa ai danni dell'Inps all'amministratore delegato Monica Mondardini, al direttore delle Risorse umane Roberto Moro e a Corrado Corradi, capo della Divisione Stampa Nazionale.

Il procedimento, aperto per il reato di truffa dall'aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall'Olio, trae lo spunto proprio da una segnalazione degli ispettori dell'Istituto nazionale di previdenza. "L'ufficio del personale del Gruppo - si legge sul sito stesso di Repubblica - sta fornendo piena collaborazione agli inquirenti per consegnare copia dei fascicoli dei dipendenti demansionati e trasferiti. La società fa sapere di avere piena fiducia nell'operato della magistratura e si dice certa di dimostrare la assoluta regolarità delle pratiche di accesso alla cassa integrazione e al prepensionamento". II quotidiano Repubblica e il settimanale L'Espresso risultano completamente estranei alla vicenda giudiziaria che nelle scorse ore ha investito la Gedi e la Manzoni Spa, la concessionaria di pubblicità del gruppo editoriale.

Tutto oparte da una informativa dell'Ispettorato del lavoro che si era accorto di alcune anomalie nell'ottenimento dei benefici dei prepensionamenti. Dopo un'attenta indagine i pm romani sono riusciti a documentare, come ricostruisce il Fatto Quotidiano, che per prepensiore alcuni dirigenti, che però non avrebbero potuto farlo, sarebbero stati usati "alcuni escamotage come il demansionamento a quadri o i trasferimenti". Una truffa da diverse decine di milioni di euro che è andata avanti dal 2012 a oggi. All'Inps già qualcuno se ne era accorto.

Tanto che, nel settembre del 2016, il quotidiano diretto da Marco Travaglio aveva messo le mani su una corrispondenza interna tra i vertici dell'istituto di previdenza. Mail che, qualche mese dopo, erano finite anche nella posta elettronica del presidente Tito Boeri.

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