Pugni, sberle e spintoni. Così si può riassumere l'ennessimo atto di violenza di un immigrato tunisino contro un cittadino italiano. La vittima è un disabile 80enne senza un braccio. Accusato e malmenato per uno sguardo alla donna del nordafricano.
La violenta lite è scattata al piano terra della case popolari dell'Ater di Padova. Savino Rizzi, il disabile vittima di violenza, stava aspettando l'ascensore. Quando si aprono le porte, esce la moglie del tunisino (C.R.). Educatamente l'anziano cede il passo alla donna, qualche attimo dopo passa anche il marito che, accusandolo di aver guardato il fonodschiena della moglie, attacca Rizzi con pugni e spintoni, provocandogli una ferita lungo il braccio.
A soccorrere la vittima è un vicino, che di peso lo ha trascinato nell'ascensore, evitando altri danni fisici. Rizzi è stato successivamente portato all'ospedale dove gli è stato medicato il braccio. Otto giorni di prognosi e tanta paura: "Ho pensato volesse ammazzarmi" racconta il nonno, ancora provata dall'accaduto. "Se non era per il mio vicino, ci sarebbe riuscito. Mi ha aggredito come una furia, non ho neanche capito perché. Io guardare sua moglie? Ma è una cosa del tutto folle. Non mi è mai passato per la testa".
Oltre alla paura e alle ferite, resta l'amaro in
bocca. Infatti quel tunisino, spiegano i vicini, è stato segnalato più volte. "Non è la prima volta che litiga con noi altri condomini e non è la prima volta che aggredisce con spintoni o minaccia di picchiare".
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