Cronache

Hotel di lusso e moto, nuovi guai in vista per Palamara

La procura ha notificato a Palamara due avvisi di garanzia per corruzione in atti giudiziari e violazione di segreto. Alberghi e scooter in cambio di favori

Hotel di lusso e moto, nuovi guai in vista per Palamara

Nuovi guai in vista per Luca Palamara. La procura di Perugia gli ha notificato altri due avvisi di garanzia per corruzione in atti giudiziari e violazione di segreto. Al centro, un hotel di lusso e l’uso di due scooter. Per un ammontare di diverse migliaia di euro. I fatti ritenuti illeciti dagli inquirenti riguardano alcuni soggiorni a Capri e l’uso di almeno due moto. Si tratta di due fascicoli per ora separati dall’indagine principale che potrebbero però confluire nello stesso eventuale processo.

L’albergo pagato al magistrato dal proprietario della struttura è uno degli hotel più esclusivi dell'isola dei Faraglioni. Qui Palamara è rimasto per diverse giornate. Si tratta di quattro soggiorni: uno con la moglie nel 2011, uno con l’intera famiglia nel 2012 e due con un’amica nel 2017 e 2018. Il valore della presunta corruzione ammonterebbe a poche migliaia di euro. Per l’esattezza a 6.840 euro, ai quali l’accusa somma i 305 spesi per la macchina con autista per lo spostamento dalla stazione di Napoli all’imbarco.

Perché questi favori? Secondo gli inquirenti tutto girerebbe intorno all’interessamento del magistrato per vicende legali che riguardavano un fratello del proprietario dell’hotel e la sua società. Stando a quanto racconta il Corriere della Sera, a casa di Palamara, lo scorso anno, gli agenti della guardia di finanza trovarono un verbale di verifica fiscale alla società e uno di ispezione di igiene pubblica.

Poi il capitolo moto. Si tratta in questo caso del proprietario di una concessionaria, socio di Palamara nella società Kando Beach che gestisce l’omonino bar sulla spiaggia sarda di Porto Istana, nella quale un commercialista amico di Palamara compare come "prestanome in via fiduciaria" del magistrato. A quest’ultimo il proprietario della concessionaria avrebbe garantito l’uso di due Yamaha, un X-Max 400 e X-Max 300, tra il 2018 e il 2019, nonché il pagamento delle multe fatte mentre lui utilizzava tali veicoli.

Agli investigatori l’imprenditore ha spiegato che è sua abitudine prestare agli amici alcune moto in prova e che i soldi per le contravvenzioni prese da Palamara gli sono stati restituiti dal magistrato. Tuttavia, i pm Gemma Milani e Mario Formisano, insieme al procuratore di Perugia Raffele Cantone, la pensano diversamente. Secondo una loro ricostruzione, in cambio di favori il magistrato si sia interessato al buon esito di un processo che riguardava i parenti del venditore.

Tutto viene ricostruito dalle intercettazioni. L’imprenditore aveva affermato: "Ho riferito a Palamara che mia moglie aveva una vicenda giudiziaria, ma mai ho chiesto a Luca di intervenire". Gli inquirenti non sono convinti di questa storia. La corruzione non sarebbe avvenuta per il generico "esercizio della funzione" di consigliere del Csm, bensì per favorire la parte di un processo. Insomma, altri problemi in vista in vista per il magistrato più chiacchierato di Italia.

Qualcosa che farà discutere.

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