"I cinesi hanno una polizia parallela in Italia": la denuncia del centrodestra

La polizia cinese in Italia sarebbe presente con quattro stazioni a Prato, Firenze, Milano e Roma e agirebbe come un vero e proprio corpo "parallelo": Forza Italia ha chiesto chiarezza

Una pattuglia della polizia in Cina (foto di repertorio)
Una pattuglia della polizia in Cina (foto di repertorio)

La "Fuzhou Police Overseas Service Station" di Prato (al pari di altri uffici analoghi presenti a Roma, Firenze e Milano) sarebbe un vero e proprio corpo di polizia di matrice orientale, "parallela" a quella italiana. E oltre ad assicurare "giustizia" ai cittadini orientali residenti sul territorio italiano, si occuperebbe anche di rintracciare i dissidenti del regime di Pechino e a convincerli con ogni mezzo a rientrare in patria: ecco perché il "caso" sarebbe già finito sul tavolo del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. A lanciare l'allarme è il rapporto "Chinese Transnational Policing Gone Wild", pubblicato di recente dall'Ong spagnola Safeguard Defenders.

Secondo l'organizzazione iberica, le province cinesi di Fuzhou e Qingtian avrebbero istituito negli ultimi anni oltre 50 "stazioni di servizio di polizia d’oltremare" in 21 Paesi di tutto il mondo. In Italia, la più articolata sembrerebbe essere quella di Prato (in Toscana) che già lo scorso settembre venne portata all'attenzione nazionale. La provincia pratese ospita del resto una comunità orientale che supera le 30mila unità che già in passato, secondo i media locali, si sarebbe organizzata istituendo formazioni para-militari (come l'associazione "Cervo Bianco", poi sgominata dalle forze dell'ordine) per proteggere cittadini cinesi vittime di furti, rintracciando e malmenando i rapinatori. Poco più di un mese fa la sezione locale di Fratelli d'Italia ha chiesto conto della presenza della sopracitata stazione nella "chinatown" pratese, ma per l'amministrazione Pd si tratterebbe di servizi gestiti dall’Associazione culturale della comunità cinese di Fujian in Italia (quest'ultima regolarmente registrata) e i "poliziotti cinesi" sarebbero impegnati nel supportare i connazionali nelle pratiche amministrative.

A dare rinnovata forza ai dubbi ci sarebbero però alcuni articoli pubblicati nei giorni scorsi dai principali media cinesi China News e Fujian Daily nei quali vengono pubblicizzate le operazioni di polizia nei "villaggi per i cittadini d’oltremare": ci sarebbero immagini di poliziotti in divisa che impugnano armi a testimoniare la presenza della polizia cinese al servizio dei "cittadini d’oltremare" (i cinesi che vivono all'estero). E ci sarebbero diversi episodi a testimoniarlo, come la storia della madre che ritrova la figlia scappata di casa oppure quella dell’uomo derubato e del ladro successivamente incastrato.

Nei Paesi Bassi qualcosa sembra muoversi: il Ministero degli Esteri olandese ha annunciato un paio di giorni fa l'intenzione di indagare su due stazioni situate a Rotterdam e Amsterdam, molto simili a quelle italiane. E alla luce di tutto ciò Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, ha scritto al ministro Piantedosi chiedendo l'intervento del governo per fare chiarezza. Una volta per tutte.

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