I complotti, Churchill e Goebbels: così morì il "bello" di "Via col vento”

La storia dell'abbattimento del volo di linea 777 nel giugno 1943: nell'attacco aereo morì Leslie Howard, Ashley Wilkes in "Via col vento"

I complotti, Churchill e Goebbels: così morì il "bello" di "Via col vento”

Questa non è propriamente una storia di guerra, anche se alcuni elementi e personaggi sono parte fondante della Seconda Guerra Mondiale. Questa storia parla di un mistero mai risolto: l’abbattimento del volo Klm/Boac 777 da Lisbona a Bristol da parte di una squadriglia di Junkers Ju 88 della Luftwaffe nel Golfo di Biscaglia, avvenuto il 1 giugno 1943. Non si sa perché questo avvenne, sebbene Regno Unito e Germania fossero opposte durante la guerra, dando vita a numerose e interessanti teorie del complotto, alcune più realistiche o plausibili, altre decisamente fantasiose.

In quell’abbattimento perse la vita Leslie Howard, attore britannico che all’epoca aveva 50 anni. In tutto su quel volo c’erano 17 persone, di cui 4 membri dell’equipaggio e 13 passeggeri. Tutti morti.

Chi era Leslie Howard

Classe 1893, il suo nome è legato per tutti al personaggio del gentiluomo di campagna Ashley Wilkes in “Via col vento”. Figlio di ebrei ungheresi immigrati, Howard partecipò alla Prima Guerra Mondiale, subendo però uno choc da granata e venendo congedato nel 1916. Fu allora che decise di intraprendere la carriera d’attore. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, Howard, che ormai viveva stabilmente a Los Angeles per lavorare, decise di tornare in patria a fare la sua parte, rinunciando così ai proventi di “Via col vento” che ancora oggi producono profitti: per legge, i cittadini britannici, per poter vivere nel Regno Unito, non potevano al tempo generare redditi che provenissero dall’estero.

Leslie Howard

Ma l’attore, più che dal guadagno, era allettato dall’idea di combattere i nazisti, anche se non poteva più farlo attivamente. E una volta in patria l’attore lo fece come sapeva. Realizzò infatti conferenze, audio e filmati per la Bbc e fu il protagonista, il regista e il produttore del film “La Primula Smith”, che aveva una forte chiave antitedesca, tanto da meritarsi il primato dell’essere uno dei film più odiati da Joseph Goebbels. Howard sapeva bene di essere uno strumento di propaganda, tanto che una volta in una trasmissione esclamò: “Al diavolo se quello che dico è propaganda o meno, non ho mai smesso di capirlo e non penso che importi più”. Che sia stata questa la causa del suo incidente aereo?

L’incidente che causò la morte dell’attore

Il 1 giugno 1943 Leslie Howard era di ritorno da Lisbon: era una sorta di ambasciatore culturale britannico, come riporta il Telegraph. Ma secondo quanto scrive Dorinda Balchin, pare che Howard, con la scusa di una serie di spettacoli su William Shakespeare o forse un film su Cristoforo Colombo, fosse in missione diplomatica per impedire a Francisco Franco di unirsi alle potenze dell’Asse: Germania, Italia e Giappone.

Salì su un volo di linea operato da un Douglas Dc-3. L’attore aveva trovato posto all’ultimo momento su quel volo dopo che furuno invitati a scendere un padre e un bambino in favore "di una coppia di vip". “Mi ha salvato la vita quel giorno”, ha detto una volta adulto Derek Partridge, l’ex bambino che scampò al disastro.

Insieme a Howard sull’aereo c’era infatti il suo manager Arthur Chenhall, gran fumatore di sigari e dall’aspetto somigliante all’allora premier inglese Winston Churchill, oltre che altri numerosi personaggi potenzialmente invisi ai nazisti. Questi erano il giornalista Reuters Kenneth Stonehouse, l’ebreo berlinese Wilfred Israel che pare avesse ispirato proprio il personaggio de “La Primula Smith”, il manager della Shell Tyrrel Shervington, e Ivan Sharp che aveva compiuto negoziazioni di tungsteno dalle finalità belliche in favore degli inglesi e in barba proprio ai tedeschi.

Ma fu su Howard che ci si concentrò, tanto che il giornale di Goebbels titolò “La Primula Howard ha fatto l'ultimo viaggio”. Una situazione che nel tempo ha dato vita a bizzarre teorie del complotto.

Le teorie del complotto sull’incidente

Junkers Ju 88

Ma perché i nazisti attaccarono un piccolo volo di linea? Si trattava comunque di un fatto insolito, nonostante ci fosse la guerra, perché una squadriglia si applicò prima all’inseguimento e poi a quell’abbattimento ancora avvolto nel mistero. Non poteva essere un errore.

Secondo alcuni, i tedeschi credettero che sul volo ci fosse proprio Churchill: l’ipotesi era supportata dalla somiglianza del manager di Leslie Howard con il primo ministro britannico. Ma i servizi segreti tedeschi sapevano che Churchill in quel periodo non avrebbe mai viaggiato senza scorta.

Ci sono molte teorie sul motivo per cui mio padre è stato ucciso - ha detto Doodie Howard, figlio dell’attore in un documentario - Uno era che i tedeschi pensavano che il suo manager, che lo accompagnava, fosse Churchill, perché gli somigliava molto, un uomo calvo e grassoccio che fumava grandi sigari. Ma non credo che i servizi segreti tedeschi si sarebbero confusi tanto”.

Tuttavia c’è da dire che proprio quel giorno Churchill era effettivamente in viaggio, partito da Gibilterra alla volta di Londra dopo un soggiorno in Nord Africa. Avrebbe dovuto volare su un aereo simile a quello abbattuto, ma a causa del maltempo optò per un bombardiere.

E tre giorni dopo l’attacco aereo, pure il New York Times scrisse che "a Londra si credeva che i predoni nazisti avessero attaccato nella possibilità che il primo ministro Winston Churchill potesse essere tra i passeggeri”. Ma il fatto che questa congettura sia stata successivamente alimentata dalla propaganda di Churchill non lo rende una certezza, anche se il disvelamento di un messaggio di Enigma ammetterebbe questa eventualità.

Secondo un’altra ipotesi l’attore era una spia inglese e secondo alcuni storici l’obiettivo dei nazisti era proprio Howard a causa della sua attività di propaganda. Tra l’altro pare che i servizi segreti britannici fossero al corrente dell’attacco, ma evitarono di sventarlo per evitare di far capire ai nazisti che erano riusciti a decifrare i codici di Enigma, la macchina che i tedeschi usavano per mandarsi segnali in codice.

La teoria più curiosa e fantasiosa racconta che Howard sia stato abbattuto per ragioni letterarie: l’attore sarebbe stato un difensore della teoria che William Shakespeare altro non sarebbe stato che lo pseudonimo dell’allora conte di Oxford.

Tuttavia Howard non era stato mai per davvero un sostenitore della tesi, cui invece si fa cenno solo nel film “La Primula Smith”. E anche così fosse stato, è bizzarro immaginare che un simile dispiegamento di forze militari e strategia sia stato mosso da ragioni di critica letteraria.

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