I migranti di Riace resistono: "Non vogliamo andarcene via"

Gli stranieri vanno da Lucano (ai domiciliari): "Qui c'è la nostra nuova vita". Salvini: "L'indagine fu avviata da Minniti"

I migranti di Riace resistono: "Non vogliamo andarcene via"

Nonostante il Viminale abbia già disposto il loro trasferimento in altri centri di accoglienza entro i prossimi sessanta giorni., i migranti di Riace si impuntano e resistono. E tornano, anzi, a chiedere al sindaco Mimmo Lucano di trovare una soluzione perché possano restare nella cittadina reggina.

Alcuni giovani hanno fatto visita al primo cittadino - ai domiciliari dal 2 ottobre - per manifestare la loro volontà di non lasciare Riace: "Non vogliamo andare via. Qui c'è la nostra nuova vita", hanno detto gli stranieri a Lucano come riporta Tgcom24. Già ieri il sindaco aveva annunciato un ricorso al Tar contro l'ordine del ministero dell'Interno: "Contro di noi c'è un vero e proprio tiro incrociato, ci vogliono distruggere", aveva tuonato ieri sera.

Con lui si è schierata tutta la sinistra, che ha duramente criticato la decisione. Arrivando persino a parlare di "deportazioni".

"Ma quelli del Pd che parlano di “deportazioni” (roba da matti!) sanno che l'indagine sulle gravi irregolarità di Riace, e del suo arrestato sindaco, erano state avviate da Minniti, mio predecessore al Viminale e oggi possibile segretario del loro partito?", li zittisce però Matteo Salvini con un post sulle sue pagine social in cui condivide un passaggio di un articolo di Repubblica - "noto giornale di simpatie leghiste", scherza il vicepremier -.

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