Cronache

"Dopo i sorci, gli stupratori": è polemica sulle parole di Burioni

Un tweet di Roberto Burioni ha scatenato una nuova polemica social tra i no vax, ma lui si difende: "Non mettetemi in bocca quello che non ho detto"

"Dopo i sorci, gli stupratori": è polemica sulle parole di Burioni

Roberto Burioni è al centro della polemica per un tweet condiviso sui social. Il medico virologo nelle scorse ore ha pubblicato una riflessione che ha sollevato l'ennesimo polverone tra i no vax e i no Green pass. "Se in un programma televisivo si parla di stupro non ritengo che sia opportuno dare spazio anche al punto di vista di uno stupratore", ha scritto Roberto Burioni scatenando gli utenti, tanto che poi, due ore dopo, il medico è stato costretto a fare una specificazione per calmare le acque. "PS: in nessun modo voglio paragonare chi decide di non vaccinarsi (scelta criticabile ma perfettamente legale) a chi commette un gravissimo reato. Non mettetemi in bocca - come avete fatto molte volte - quello che non ho detto", ha scritto ancora il medico.

Ma le sue parole non sono bastate a placare la polemica, come si può leggere nei messaggi che si trovano su Twitter da parte di chi ha commentato il post del virologo. "Come scusi?", ha scritto il deputato della Lega Alex Bazzaro. "È legittimo porsi dei dubbi o semplicemente avere paura di qualcosa? È possibile esprimerlo senza sentirsi deridere da chi dovrebbe invece informare?", ha scritto un altro utente, rivendicando tra le righe il diritto alla paura.

"Dopo il paragone dei sorci, siamo passati agli stupratori", si legge ancora tra i messaggi. Un commento che fa riferimento a un'altra riflessione di Roberto Burioni di qualche mese fa, anche quella oggetto di forti polemiche da parte dei no vax e dei no Green pass. "Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci", scrisse a luglio il virologo. Anche il quell'occasione la polemica esplose con forza sui social, tanto da spingere il medico a un commento amaro tramite le pagine del Corriere della Sera: "Il mio era un tweet ironico, ma io ho dimenticato che Twitter non è il luogo dell'ironia (e dell'autoironia). Colpa mia comunque".

Sull'ultimo tweet i messaggi non si contano i commenti da parte di chi si è sentito offeso dalle sue parole. "Vi prego qualcuno faccia un corso di comunicazione a Burioni che sta sbagliando ogni singola parola da due mesi", ha scritto un utente. E poi ancora: "Giusto, perché lo stupro è reato. Per fortuna non vaccinarsi è legale, una libera scelta.

Mi aspetto quindi si possa dare spazio televisivo a tutti anche a coloro che scelgono di non vaccinarsi o che sono contrari a #greenpass pur avendo scelto di vaccinarsi".

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