Eccolo l'oscurantismo, quello vero, il medioevo travestito da diritto. Il sindaco Pd di un comune della provincia bolognese, Pieve di Cento, ha deciso di dotare la cappella del cimitero di un modernissimo «sistema di oscuramento motorizzato con teli di tessuto» per nascondere alla vista «le immagini sacre e le tombe di famiglia situate all'interno della Cappella» in caso di «riti o cerimonie laiche, anche di altre religioni» e di farsene vanto su un giornaletto. A giorni si vota e ogni consenso fa gola. Ma più che coprire il crocifisso, la sinistra propaganda si copre di ridicolo e arriva a turbare «il sonno dei poveri morti», per dirla alla Rambaldo Melandri di Amici miei. E purtroppo anche le ragioni dei vivi, visto che il centrodestra tira in ballo anche «i soldini del post sisma» e 1,3 milioni di euro spesi per sistemare il cimitero. Il primo ad accorgersene è stato infatti il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami: «Dovrebbero andare a nascondersi, lascino fuori i morti da queste scempiaggini preelettorali». «Questo è delirio ideologico», dice la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni su Facebook, mentre il viceministro dell'Interno Matteo Salvini rilancia la «Pidiozia» del sindaco Sergio Maccagnani, con la solita postilla al veleno: «Se è vero». E infatti le vestali del politicamente corretto si sono affrettate a dire che era una bufala. E invece no. È stato lo stesso Maccagnani ieri sul Resto del Carlino a confermare l'ipotesi del sistema di oscuramento: «Ma la cappella del cimitero, non consacrata, è di proprietà comunale e quindi di tutti. E non è vero che ospiterà funzioni di altre religioni». E chi l'ha mai detto, se non la stessa propaganda del Pd? Chi pensa che l'iniziativa sia frutto solo del povero Maccagnani si sbaglia. La sinistra non è nuova a questo genere di prostrazione ideologica. Il ministro degli Esteri Ue Federica Mogherini (Pd) si presentò a capo velato all'insediamento del presidente iraniano Hassan Rouhani, offendendo la lotta per i diritti di tutte le donne dei paesi islamici. «È il protocollo», disse. Andate a dirlo alla premier inglese Theresa May, senza velo in visita ufficiale in Arabia Saudita, come Michelle Obama o Condoleezza Rice.
A gennaio del 2016, non paga, l'Italia fece una figuraccia mondiale quando alcune statue dei Musei capitolini vennero coperte, per non turbare lo stesso Rouhani: «Qualcuno la pagherà», dissero l'ignaro premier e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Sì, il Pd alle urne. Ma il conto non è ancora stato pagato fino in fondo.
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