Ho ricevuto dall'ufficio del mio cerimoniale questo gentile ed elegante testo, da inviare a due giovani che si sposeranno civilmente l'8 settembre a Sutri: «Marco e Valentina, ho il piacere di poter partecipare col mio pensiero al Vostro matrimonio in questa splendida cornice di Villa Savorelli. La sacralità di questo luogo è pari al Vostro idillio amoroso che, con tutto il cuore, Vi auguro vi accompagni per tutta la vita». Oggi il Comune dispone di questo spazio che trasporta le nostre ore e il nostro umore nella dimensione del mito, passando dalle stanze luminose al bosco sacro che porta, fuori del tempo, all'anfiteatro immerso nel verde e carezzato dai muschi. Ho pensato ai due futuri sposi, che verranno qui per l'istante della loro attesa felicità, e che da domani inizieranno a vivere insieme nella condizione ordinaria delle loro giornate, nella loro casa, con i problemi di ogni esistenza, in situazioni anche difficili e vivendo nel matrimonio in condizioni di libertà vigilata.
Così ho trasformato il (mio) messaggio in termini meno sognanti ma più solidali: «Marco e Valentina, ho avuto la notizia della vostra rischiosa decisione e vi sono vicino in questo momento difficile.
Speriamo che tutto si risolva e che la coppia non prevalga sugli individui. Intanto vivete la beatitudine di questo luogo, camminando nel bosco sacro di Villa Savorelli. Sarà il vostro idillio amoroso che potrebbe durare per tutta la vita. Ma siate accorti».Con gli auguri di Vittorio Sgarbi.
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