A 24 ore dall'inizio dello sciopero dei portuali, la Commissione di garanzia degli scioperi ha dichiarato illegittima la manifestazione dei camalli triestini, pronti a bloccare il porto se il governo non farà marcia indietro sull'obbligo di Green pass per tutti i lavoratori. Nonostante questo, i lavoratori hanno deciso che da domani bloccheranno le attività di carico e scarico dello scalo adriatico, con gravi ripercussioni sul tessuto economico del nord-est italiano e non solo.
Il sindacato Clpt si era detto disponibile a sospendere lo sciopero nel caso in cui il governo avesse accettato di spostare l'obbligo di Green pass a fine mese per avere il tempo di trovare soluzioni che fossero adeguate a tutti i lavoratori. Al momento, però, da Palazzo Chigi non sembrano disposti a scendere a compromessi perché il rischio di un simile passo indietro sarebbe troppo grande e così, se da un lato il governo non cede, dall'altra i portuali tengono la barra dritta e non indietreggiano sullo sciopero. Le uniche mosse che starebbe vagliando il governo sarebbero una ulteriore riduzione dei prezzi dei tamponi, ma senza gratuità, e un credito d'imposta per le imprese che se ne fanno carico per i loro dipendenti.
In uno degli ultimi comunicati stampa diffusi dal Clpt si legge: "Nella giornata di oggi riteniamo di denunciare che la discriminazione dei lavoratori continua e anzi raddoppia. Prima la discriminazione tra vaccinati e non, ora tra chi avrà il tampone gratuito e chi a pagamento". Il riferimento è al suggerimento del Viminale alle aziende operanti nei terminal di garantire ai portuali il tampone gratuito per scongiurare lo sciopero. Ma la proposta del ministero dell'Interno non è stata accettata dai portuali, che tirano dritti: "Questo ci sembra inammissibile e assolutamente una manovra per continuare a mettere i lavoratori uno contro l'altro. Poi riceviamo una circolare dal governo che parla di illegittimità a poter scioperare".
Senza mezzi termini, l'accusa dei portuali è diretta: "Crediamo che qui il governo lanci un chiaro messaggio 'siamo in dittatura' e si fa come vogliamo noi. Bene, il Coordinamento lavoratori portuali di Trieste risponde che crediamo nella Costituzione italiana e quindi siamo convinti di essere in democrazia. Democrazia contro dittatura? La democrazia vincerà".
Intanto, in queste ore si è tenuta una riunione del Comitato per la sicurezza alla presenza del prefetto di Trieste Valerio Valenti.
A quanto riporta il Piccolo, il prefetto ha deciso di seguire la linea di intransigenza: "Chi parteciperà al blocco del porto a oltranza indetto a partire da venerdì 15 ottobre dal Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste compie un reato, nella fattispecie il reato di interruzione di pubblico servizio".Intanto anche a Genova e Gioia Tauro, altri due scali marittimi fondamentali per lo scambio merce nel Mediterraneo, i portuali sono pronti a incrociare le braccia per sostenere la protesta conto il Green pass.
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