La proposta della Commissione europea di imporre quote obbligatorie agli Stati membri per ricollocare 40 mila migranti arrivati in Italia e Grecia non passerà al vertice Ue di domani e venerdì. La proposta dell’esecutivo Ue "rischia di essere controproducente e non passerà", spiega un alto funzionario europeo, perché il sistema delle quote obbligatorie "non troverà il sostegno da parte degli Stati membri, che non c’è e non c’è mai stato".
I capi di Stato e di governo della Ue, riuniti domani e venerdì al vertice europeo, si aspettano solamente di approvare l’accordo raggiunto all’Eurogruppo sulla Grecia. È quanto spiega un alto funzionario europeo, in attesa che nel pomeriggio si riunisca
un Eurogruppo straordinario per arrivare a un’intesa sul piano di riforme di Atene. "I leader non vogliono negoziare, ma accogliere giovedì mattina l’accordo raggiunto questa sera o questa notte all’Eurogruppo", spiega la fonte. I capi di Stato e di governo europei daranno dunque domani il loro via libera al principio della solidarietà fra paesi Ue ma non all’imposizione di criteri di redistribuzione da parte di Bruxelles. "È stato chiaro dal mese di aprile che il sistema delle quote obbligatorie non avrebbe avuto il via libera degli Stati - ha spiegato un alto funzionario del Consiglio - ma d’altra parte la volontarietà non può essere una scusa per non fare niente o fare qualcosa che non aiuta i Paesi in prima linea". La Commissione Ue intende comunque mantenere la sua proposta sulla redistribuzione obbligatoria di 40.000 richiedenti asilo da Italia e Grecia verso il resto di Europa nei prossimi due anni, ha affermato la vicepresidente della Commissione Ue, Krystalina Georgieva, al termine della riunione settimanale dell’esecutivo Ue a Bruxelles. "Manteniamo la nostra proposta", ha detto Georgieva. I leader europei si apprestano comunque domani, al vertice in programma a Bruxelles, ad approvare una redistribuzione solamente volontaria dei richiedenti asilo, secondo diverse fonti diplomatiche europee concordanti.
Insomma a quanto pare l'Ue non ha alcuna intenzione di dare concreatmente una mano all'Italia ridistribuendo gli immigrati e i profughi nei Paesi membri. Una mossa quella dell'Ue che di fatto non risolverà l'emergenza immigrazione a casa nostra. Il governo non è riuscito a battere i pugni sul tavolo. Per Renzi un altro flop in Europa.
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