Imperia: commenti razzisti su Facebook, educatrice d'asilo sospesa 30 giorni

“Sparate". E poi: "Non tappatevi gli occhi di fronte alla realtà… il buonismo è ormai fuori luogo. Noi per loro siamo delle merde, persone da succhiare il più possibile”

Imperia: commenti razzisti su Facebook, educatrice d'asilo sospesa 30 giorni

“Sparate". E poi: "Non tappatevi gli occhi di fronte alla realtà… il buonismo è ormai fuori luogo. Noi per loro siamo delle merde, persone da succhiare il più possibile”. A prima vista potrebbe apparire come una delle tante frasi indignate, di quelle che siamo abituati a leggere tutti i giorni sui social, nell’ormai quotidiana bagarre sull’immigrazione, una tematica che da anni continua a divedere l’opinione pubblica italiana.

A volte i toni sono più blandi, altre più duri. Come nel caso di una educatrice d’asilo del Comune di Imperia, che ha pagato queste esternazioni con una sospensione cautelare per trenta giorni dal servizio, in attesa che si definisca il procedimento disciplinare. Tutto ha avuto inizio, dopo che un utente Facebook ha pubblicato un post con un'immagine corredata dalla scritta: "Aprite i porti”.

Decine i commenti, tra cui quello dell'impiegata che scrive: “Sparate”. Si scatena così una vera e propria "caccia alle streghe", con tanto di inquisizione da parte degli altri utenti, ma l'educatrice non retrocede. Anzi, rincara la dose. Scatta così la segnalazione alla polizia postale e al Comune di Imperia. In un primo tempo, si pensava che potesse trattarsi di un profilo “fake” costruito a regola d’arte da qualche “troll” per alimentare l'indignazione.

Oggi, invece, il duro verdetto del sindaco di Imperia, Claudio Scajola. "L'amministrazione comunale si dissocia totalmente dal contenuto dei commenti circolati in rete e stigmatizza tale comportamento - avverte il primo cittadino, che aggiunge -.

Al di là del caso di specie, l'invito che rivolgo a tutti i cittadini è di prestare la massima attenzione all'utilizzo delle parole sui social, che possono essere pietre. È necessario sostenere una comunità che discute e si confronta civilmente, evitando che sia avvelenata dall'astio e dalla rabbia, elementi che portano a pericolose divisioni e ostilità".

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